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Non c'è più il calcio femminile di una volta

Luca D'Avenio

Ieri, ai Mondiali francesi, l'Inghilterra ha eliminato la Norvegia, per anni una delle nazionali più forti del mondo. Così sta cambiando la geografia del calcio delle donne

Questo mondiale di calcio femminile sta in parte ribaltando la geografia del pallone. La partita di ieri ne è una prova: l’Inghilterra, squadra che solo negli ultimi dieci anni è riuscita a imporsi nel panorama calcistico femminile, è riuscita a battere per 3-0 la Norvegia, una delle nazionali che per prime si era imposta sia a livello continentale, sia a livello mondiale e che per diversi anni è stata considerata un modello da seguire.

 

Il successo delle inglesi è stato netto, un risultato che sarebbe stato impensabile solamente un decennio fa. Le britanniche sono andate in vantaggio al terzo minuto grazie a un’azione corale finalizzata da Jill Scott, nonostante un “liscio” da Mai dire Gol di Ellen White. Al 40esimo il raddoppio di White, nel secondo tempo invece il terzo gol del difensore Lucy Bronze.

 

La vittoria dell’Inghilterra è solo l’ultimo di una serie di risultati inaspettati.

 

Fino a qualche anno fa, infatti, a dominare la scena del calcio femminile erano Australia, Cina, Giappone, Norvegia e Stati Uniti. Ora solo la compagine americana è ancora in corsa per vincere la Coppa del mondo. E stasera contro la Francia cercherà di conquistare un posto in semifinale. In questo mondiale si è dunque assistito a un cambiamento delle forze in campo, tanto che la mappa delle migliori compagini del calcio femminile si sta avvicinando, salvo qualche significativa eccezione, a quella del calcio maschile. E questo perché in questi ultimi anni la popolarità e di seguito del calcio femminile sta crescendo anche in quei paesi di lunga tradizione calcistica, almeno al maschile. In questo modo si sta assistendo a un livellamento tecnico e di forza tra quelle nazioni che hanno avuto una rapida espansione del movimento femminile negli anni Novanta,  come la Norvegia e gli Stati Uniti e quelle nazioni che stanno assistendo solo recentemente a una crescita del movimento.

 

  

"Il calcio femminile è in crescita da anni", ha spiegato Julie Foudy al Telegraph, "ma se guardi indietro, puoi vedere che non c'è mai stato lo stessa attenzione legata al gioco delle donne, risalente agli anni Settanta e Ottanta, che è stato un fattore determinante nel successo degli Stati Uniti".

 


 

Questo articolo fa parte del progetto di alternanza scuola-lavoro che il Foglio ha attivato con l'Istituto Sant'Anna Giulia Falletti di Barolo