Fare le brevi

Maurizio Crippa

La storia di Milano in 500 notizie del Corriere della Sera. Il sondaggio sulla via per Craxi

“In un prato denominato La Cazzola, fuori di Porta Vittoria, aveva luogo, sabato mattina, una partita d’onore alla sciabola fra il nobile R. M. ed il conte C. D. Alcune parole un po’ aspre scambiate fra essi sul finire dell’ultimo veglione alla Scala, accompagnate da qualche gesto… un po’ troppo vivace, furono la causa del duello, che ebbe luogo poche ore dpo; i padrini vi assistevano ancora in abito da ballo”. Il 5 marzo del 1876, tra i tanti articoli del primo numero del Corriere della Sera diffuso nelle edicole e nelle piazze di Milano, c’erano anche le “brevi”, croce e delizia della storia del giornalismo, non solo nazionale, almeno fino all’avvento del web e dei social, e del social giornalisticamente breve per eccellenza, Twitter. Che le hanno fatte passare evidentemente di utilità, ma non di moda, se è vero che resistono, soprattutto nelle pagine locali. E se un giornale come il Foglio ha deciso di ripristinarle, con un tocco vintage e l’ambizione della sintesi, sulla sua prima pagina. Con quello stile, vintage anche quello, che s’era ispirato a suo tempo al Wall Street Journal d’antan. Ma quella mattina del 5 marzo 1976 c’era la notizia di un duello tra nobili, perché le “brevi” per antonomasia sono le notizie di cronaca, sempre sul confine dello strano ma vero, del dettaglio clamoroso e del gossip mondano. In quella prima versione, la colonna delle brevi (a volte erano decine) si chiamava “Cronaca”. A ripercorre le “brevi in cronaca” lungo il più che centenario flusso degli anni, ci si può ritrovare ovviamente una piccola storia del costume e della società milanese, ma anche il cambio del linguaggio comune e di quello giornalistico e dello stile con cui viene confezionata la notizia per il lettore. Il tutto ovviamente con l’inevitabile sensazione di stare leggendo, più che una storia in pillole di una città italiana e ben conosciuta , delle “Cronache marziane”.

 

Claudio Colombo è un giornalista che ha lavorato al Corriere della Sera per molti anni, occupandosi soprattutto di cronaca. Crescendo in un giornale in cui ancora si sentivano risuonare, sopra il rumore delle macchine da scrivere, le urla degli onnipotenti capocronisti, che tramandavano bruschi i rudimenti del mestiere ai giovani. “Ascolta me, ragazzo. Ma lo sai che in dieci righe si può raccontare tutto, anche la Divina Commedia?”. Claudio Colombo ha iniziato così, dalla sua “breve”. Una vocazione, una passione, inevitabilmente una forma mentis, che si è trasformata negli anni in un piccolo culto per la storia del giornalone di Via Solferino e per la sua milanesità. Così, con bel lavoro certosino è andato a rovistare il mitico archivio storico del quotidiano. Ne è nato un librino gustoso e curioso, che si intitola “Milano in breve - 140 anni di storie della città in 500 notizie del Corriere”, uscito l’estate scorsa, anno di giubilei corrieristi. Lo pubblica Meravigli edizioni. Va da sé che è uno spasso leggere, dal vecchio parrucchiere che nel 1888 fu salvato in tempo dall’insano gesto di voler “consumare il suicidio alla giapponese”. dal “Prevosto scomparso” del 1900 (la storia si ripete…) alle “Donne proletarie” che nel 1979 hanno “punito” un conducente della linea 18 per comportamento che oggi rubricheremmo alla voce “violenza di genere”. Un bel ripasso, ora che il Corrierone targato Urbano Cairo ha deciso di riscoprire la sua antica vocazione di quotidiano attento alla cronaca.

 

Tra le brevi in cronaca di ieri, invece, c’è qualche cosa che riguarda la politica non trascurabile. Ad esempio che un sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere a proposito della proposta – avanzata qualche settimana fa e su cui il Sindaco Beppe Sala aveva espresso un parere possibilista – quella di intitolare una via della città a Bettino Craxi, ha raccolto il parere sostanzialmente sfavorevole da parte dei cittadini. Che alla domanda: “Lei sarebbe favorevole o contrario a dedicare a Craxi una via di Milano?”, hanno risposto “no” per il 52 per cento. Le mozioni in Consiglio comunale a favore dell’omaggio della città al leader politico socialista erano state presentate dal centrodestra, ma la discussione rimandata. Ma dal sondaggio dell’istituto di Nando Pagnoncelli risulta che il 28 per cento dei milanesi è comunque “favorevole” all’iniziativa. E il dato viene considerato dai ricercatori Ipsos “interessante”. “C’è una minoranza non indifferente”, dicono all’istituto, che tutto sommato di Craxi mantiene un buon ricordo. Mi aspettavo il 70 per cento di no”. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"