Giugno 2016, Beppe Sala festeggia la vittoria al ballottaggio per il sindaco di Milano (foto LaPresse)

Più a sinistra

Maurizio Crippa

Weekend di debutto per la campagna elettorale del Pd. Stasera Zingaretti. Ma il “modello Milano”?

“Per un’Europa come Milano, forte è giusta”, non è un brutto claim elettorale, ovviamente. Forse un po' generalista, diciamo, in un mercato di offerta politica in cui tutti, tranne la Lega e Fratelli d’Italia, si sentono dannatamente europei. E’ lo slogan-guida scelto dal Pd Milano Metropolitana per la campagna delle Europee, che entra nel vivo e che avrà molte variazioni sul tema. Questo fine settimana post Primo maggio è insomma il momento forte del lancio del Pd alla ricerca del consenso lombardo perduto (o fortemente minacciato). Tutto bene, ma, come ci è già capitato di notare sulle colonne del Foglio: esattamente, quale sinistra scende in campo? O per meglio dire, che cosa è rimasto di solido, di centrale, nel progetto del Pd di quello che era stato negli anni scorsi – e fino alla vittoria del sindaco Beppe Sala – il “modello Milano” di un Pd, se non renziano, certamente a forte trazione riformista, friendly verso le imprese, persino la finanza, l‘apertura del mercati e l‘innovazione? Non tantissimo, nonostante gli sforzi di molti, dentro al pentolone-partito. E la “colpa non è ovviamente di Nicola Zingaretti, è che sono cambiate troppe carte in tavola. Oggi, appunto, alle 21, il segretario nazionale del Pd sarà a Milano, al Teatro Menotti per il lancio ufficiale in grande stile della campagna per il 26 maggio. Ci saranno la segretaria metropolitana Silvia Roggiani e il segretario regionale Vinicio Peluffo, e i candidati alle europee dell’area metropolitana. Un'occasione per capire che cosa possa offrire il Pd, in chiave europea, a un territorio affetto, va detto, da una certa schizofrenia: da un lato bisognoso di più libertà d'azione economica, dall'altro in cerca di tutele a un lavoro che c’è, ma che è spesso fragile, se non indifeso.

 

 

 

Domenica sera toccherà a Giuliano Pisapia, ex sindaco “arancione” e capolista del Pd nel Nord-ovest, debuttare con un dibattito pubblico. Ma è forse significativo (del resto è sempre stato un uomo schivo, in punta di piedi) che abbia scelto come location il piccolo Teatro LabArca-Arcaduemila in via Marco d’Oggiono, scelta decisamente minimalista. Ma soprattutto, Pisapia offre e offrirà ai milanesi il “racconto” di una sinistra inclusiva, pacificante, attenta ai bisogni e ai diritti. Ma non certo da sprint sulle riforme economiche europee, che invece Milano invoca come l’aria. Ieri sera, intanto, era stato di scena un altro dei nomi-icona di questa tornata elettorale: Pierfrancesco Majorino, assessore al Welfare. E’ l’uomo che si è candidato al grido di: contro la destra xenofoba di Salvini. Producendo così un’ulteriore trasformazione della “narrazione” del Pd verso lo scontro ideologico su diritti e sicurezza. E parte dal territorio, Majorino: ieri sera a Quarto Cagnino, poi alla Biblioteca di Castellanza. E il “modello Milano”, dove sta?

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"