Cara Raggi, la mappa dei crateri esiste già. Legga
A ogni segnalazione corrisponde il simbolo di una capannina gialla con una bandierina, e tutte assieme dovrebbero descrivere una Mappa delle Buche romane, ma sono talmente tante che la città diventa tutta una macchia gialla
Roma. “Quante sono le buche a Roma?”. “Più o meno, 10.000”. Cifra approssimativa, ma che viene dall’esperienza concreta di Decoro Urbano: un app che è stata inventata a Roma apposta per mapparle, e che si basa sulle segnalazioni mandate dagli stessi cittadini via web o smartphone. “Interamente user-generated”.
A rispondere è Fabrizio Bottacchiari: uno di quel gruppo di trentacinquenni appartenenti alla Software House “Maiora Labs” che nel 2011 ebbe l’idea. “Decoro Urbano nasce per aiutare il Comune di Roma a risolvere il problema in un’epoca in cui per segnalare la buca il cittadino aveva solo la possibilità di chiamare il call center, oppure andare di persona. Con il nostro sistema si può mandare facilmente una segnalazione via smartphone o anche gps, e allegarci un’informativa con posizione esatta, topografia, categoria, foto”.
Qualche esempio? Peschiamo a caso, appunto dal sito. “Il solco al centro della carreggiata, profondo 5-15 cm, è pericoloso per l’attraversamento pedonale soprattutto con passeggini che rimangono bloccati con le ruote”. “La ciclabile di via Vetulonia e via Fossolo è piena di buche. E’ impercorribile oltre a creare danni alle bici. Cordiali saluti”. “Grossa buca molto pericolosa soprattutto per i motocicli presente nel tratto stradale sotto la galleria fleming in direzione stadio olimpico”. “Via Val Sillaro, strada gravemente dissestata e rattoppata malamente. L’asfalto è un colabrodo. Bisogna riasfaltare tutta la strada!”.
A ogni segnalazione corrisponde il simbolo di una capannina gialla con una bandierina, e tutte assieme dovrebbero descrivere una Mappa delle Buche romane, ma sono talmente tante che la città diventa tutta una macchia gialla. Insomma, l’espressione “Roma è tutta una buca” cessa di essere una esagerata iperbole, per diventare un’evidenza empiricamente accertata.
“Ma noi non vogliamo puntare il dito”, cerca di chiarire Bottacchiari. “Vogliamo semplicemente aiutare il Comune a venire incontro ai cittadini”. A un certo punto questa iniziativa di privati ebbe in effetti la sponsorizzazione pubblica, quando il Comune di Roma decise di entrare nel servizio, rispondendo alle segnalazioni in modo diretto. “Avvenne con Alemanno”, racconta Bottacchiari. “Fu un accordo di licenza gratuita, stipulato all’inizio del 2013. Il comune fece una campagna di promozione del servizio, e si ebbe un boom di cittadini iscritti. Ma il 21 dicembre del 2013 la Giunta Marino uscì dall’accordo”.
Pur nato a Roma Decoro Urbano è attivo in tutta Italia, e Bottacchiari spiega che con diversi Comuni è stato attivato un rapporto proficuo. “Un nostro fiore all’occhiello è ad esempio Pomezia”. Secondo il Codacons, a Roma c’è una buca ogni 15 metri. “Direi che in base alla nostra esperienza il dato è verosimile”. Possiamo provare allora a quantificare quante sono le buche romane? “Il nostro servizio registra quel che denunciano i cittadini, e la registrazione resta più o meno per un trimestre. Non abbiamo la possibilità di verificare se poi il problema è stato risolto o no”. Comunque, le segnalazioni risultano essere 70.000, in tutta Italia. Essendo Roma la città dove il servizio è nato, quelle romane sono un po’ meno della metà: circa 30.0000. “Togliamo quelle che riguardano problemi di immondizia o altri problemi. Le segnalazioni su buche sono più o meno 10.000 all’anno”.