Emergenza rifiuti a Roma (foto LaPresse)

La Nemesi della monnezza

Marianna Rizzini

La puoi negare (come facevano Raggi e Montanari), ma poi si vendica

Sembrano cronache dell’altro mondo, invece siamo a Roma, la città dove, attorno alla “monnezza”, la realtà s’è fatta surreale. Non soltanto, infatti, il sindaco Virginia Raggi, con riflesso da Dottor Stranamore, alza da giorni il braccio a indicare un altrove dove si nascondono i colpevoli (misteriosi – complotto complotto! – o di area Pd, vedi la Regione di Nicola Zingaretti). Non è una novità, lo scaricabarile, solo che prima di arrivare al governo, o nei primi mesi in Campidoglio, si poteva dire senza troppo danno “gli altri ci hanno consegnato Roma così, ma noi arriveremo al ‘rifiuto zero’”. E fino a poco tempo fa il nuovo assessore all’Ambiente Pinuccia Montanari poteva ripetere indisturbata il mantra automotivazionale del “in primo luogo è bene ricordare a tutti i cittadini che non c’è assolutamente un’emergenza rifiuti”. Ma ora Raggi, davanti a una monnezza che, come tutte le monnezze, non può essere incorporea (anzi), farebbe forse meglio a dimenticare i complotti della discarica o del cassonetto di cui peraltro scrive, avvalorando a tratti la tesi del sabotaggio, anche Sergio Rizzo sul Corriere della Sera.

  

E farebbe forse meglio a indossare la tuta da operatore ecologico prima della domenica in cui il nemico Matteo Renzi schiererà le sue magliette gialle sul fronte anche propagandistico della pulitura e controllo strade fai-da-te, tantopiù che Raggi l’apparizione tra i cumuli di spazzatura l’ha già fatta in periferia, nei primi mesi di mandato, con l’ex assessore all’Ambiente Paola Muraro. E invece Raggi-Stranamore, ispirata dal supremo blog del capo Beppe Grillo, ha scelto la linea del dàgli al colpevole esterno (anche se stavolta non si può incolpare qualche oscuro manovratore di lasciare apposta per strada i frigoriferi in disuso – come incredibilmente accadde nell’ottobre scorso). Surreale, adesso, è pure il gioco delle parti: la stessa Muraro, che, nell’estate 2016, incontrando l’ex ad di Ama Daniele Fortini, chiedeva “sgravi” sulla Tari al grido di “la gente non ne può più”, oggi, intervistata da Repubblica, parla di “emergenza annunciata”.

  

Dice Muraro che i governanti a Cinque Stelle “sono degli incompetenti”, dice che non crede alla tesi del sabotaggio e che le hanno impedito di “mettere mano all’intreccio perverso tra politica e malaffare”, e rigira su Raggi accuse che l’estate scorsa piovevano su Ama (per la quale ieri è stata annunciata una direzione “a tre teste”). E mentre il prefetto Giuseppe Pecoraro invita Zingaretti e Raggi a collaborare (pena il commissariamento), e il Nyt boccia in non-operato della giunta sui rifiuti, l’emergenza monnezza si fa Nemesi. La spazzatura la puoi negare, solo che poi si vendica.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.