La Roma dell'uomo bancarella

Piercamillo Falasca

Chi è Andrea Coia, il presidente della commissione Commercio che gestisce il dossier “ambulanti”

E’a lui che Virginia Raggi ha affidato la difesa di uno dei più sostanziosi pacchetti di voti che l’hanno portata a guidare il Comune di Roma: Andrea Coia, “l’uomo-bancarella”, presidente della Commissione Commercio del Campidoglio, fedelissimo della sindaca, gestisce infatti il dossier Tredicine, vale a dire il monopolio del commercio ambulante. Una giungla che va dai “mutandari” ai venditori di bibite, i cui camioncini color cacarella sono ormai parte del paesaggio-capitale.

 

Nato e cresciuto nel quartiere Appio Claudio, il quarantacinquenne Andrea Coia è un occhialuto e un po’ dimesso ingegnere elettronico ed esperto di “information technology”. E’ stato messo lì, dicono, per logiche di palazzo e per ferma fedeltà alla sindaca: iscritto al M5s dalla metà del 2012, prima di diventare consigliere comunale è stato “portavoce” nel VII municipio, uno di quelli dato “in quota” Raggi nella lotta intestina tra la sindaca e l’altra domina della politica grillina, Roberta Lombardi. Coia, dicono, sarebbe invece inviso al quartier generale di Milano, alla Casaleggio Associati.

 

E’ forse anche per questo che sui social gli è stato imposto il bavaglio: su Facebook, si limita a condividere i contenuti di altri colleghi 5 Stelle; su Twitter, il profilo è sostanzialmente morto. Eppure, in principio non era così. Da consigliere municipale si oppose al commercio ambulante “all’amatriciana”: parlando di illegalità, di concorrenza sleale ai negozi e di sporcizia delle strade, era riuscito a far approvare una risoluzione che mirava a spostare le bancarelle in strade secondarie. “Dobbiamo combattere per non essere sommersi dalle illegalità”, diceva. “Su 100 banchi fissi e rotazioni forse una rispetta la legge e io ho tutte le foto”, battagliava Coia in consiglio municipale, in un video reperibile online. Poi, sbarcato al Campidoglio, la giravolta: “Bisogna preservare il decoro del patrimonio culturale, ma dobbiamo capire che andare a vietare ogni esercizio all’interno del centro ha un impatto occupazionale che va valutato con attenzione”. C’è chi ipotizza che Coia sia solo uno molto bravo a interpretare la parte che gli viene assegnata in commedia e chi invece gli riconosce ambizione e voglia di emergere. Certo è che Coia fa parte di una strategia precisa: tenere buoni gli ambulanti e i Tredicine, che al pari dei dipendenti Atac e Ama, assicurano voti (e anche tanti).

 

Un pasdaran della Raggi, dunque, pronto alla guerra contro chi avanza dubbi su questa operazione anti concorrenza e pro status quo: ha creato una lista nera di testate e di giornalisti “rei” di aver scritto inesattezze sul regolamento sul commercio, di cui è primo firmatario (tra i giornali messi all’indice c’è anche Il Foglio, ndr). “Io sono Andrea Coia e sono un cittadino come te”, scrive sul suo sito.

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