Stregati e scrostati
Mastella e Lotito a braccetto al premio Strega. Loro due sono simpatici, ma il Ninfeo è un circo
Mentre l’intero paese si concentra sulla commedia monicelliana del bagnino fascista di Chioggia, e mentre quelli del Pd s’impelagano in una revisione del reato di apologia, mentre insomma la noia trionfa, basta andare al Ninfeo di Valle Giulia durante il Premio Strega per vederne delle belle. Poco prima di una diretta stranamente meno soporifera del solito, con un colore e un taglio di capelli alla Don Lurio, arriva il sindaco di Benevento Clemente Mastella, da ieri fresco di avviso di garanzia per la questione della depurazione delle acque (solidarietà). Assaggia, senza finirlo, un gelato al sapore di quel liquore “suo” concittadino con il presidente della Lazio Claudio Lotito, e scatta subito il “momento” Prima Repubblica. Tutti vogliono avvicinare quella coppia, apparentemente incongrua lì al Ninfeo (“che c“azzeccano coi libbbri”si chiede un autore amante delle polemiche, anche quando non servono): il pubblico sudato si scatena con i selfie, i paparazzi con i flash e chiunque passa in secondo piano, dalla Raggi con le sue imperdibili frasi fatte – “Tutto ciò che invita alla lettura è fondamentale”; “gli autori sono sempre un’interessante scoperta” (sic) – al gilet celeste, come i pantaloni, e il papillon rosa di Philippe Daverio.
Per fortuna, a riportare un po’ di stile e buon gusto in quel circo senz’acqua (“c’è crisi idrica”, ripete più volte Pigi Battista) e con poco cibo servito in mini coppette colorate e semivuote, ci pensa Monica Malatesta. Se il vincitore dello Strega, Paolo Cognetti, si fa notare per avere all’occhiello della giacca un piccolo ramo di abete rosso (un portafortuna, che a quanto pare funziona), la sua agente – bella come la sua accompagnatrice d’eccezione, Maddalena Cazzaniga, professione ufficio stampa – è perfetta nel suo abito di Vivienne Westwood. Ma all’arrivo di Paolo Mieli con una bionda più che sensuale – sua figlia Oleandra – non ci sono più occhi per nessuna. Una bellezza così la ritroviamo a cena solo qualche sera dopo, all’Enoteca Spiriti, zona Pantheon.
È Lisa Hilton, femme fatale dagli occhi di ghiaccio nonché critica d’arte e autrice di thriller ad alto tasso erotico come “Maestra” e “Domina” (Longanesi) che dopo essere stata stroncata da Antonio D’Orrico – che le ricordava che c’è gente che vive anche a Macerata (come se vivere a Londra, come fa lei, ed essere ricchi sia una colpa) – ha passato la scorsa estate nelle Marche “per sopperire a quel vuoto” e tra qualche mese si trasferirà definitamente a Venezia con sua figlia. Con loro ci sarà anche il suo nuovo fidanzato, un procuratore sportivo col fisico da surfista. Il critico se ne faccia una ragione. E non solo lui.