Famo 'a Svizzera, ahò! Ecco la bozza del “Regolamento della polizia urbana”
Ecco il nuovo codice dei vigili, ovvero lo scarto tra realtà e rappresentazione tipico del M5s
Ora che è pronto il nuovo “Regolamento della polizia urbana”, possiamo dirlo: ci stavamo sbagliando tutti, aveva ragione Grillo. Se Roma non è ancora come Zurigo lo diventerà presto. Una città senza rumori molesti, senza mendicanti, gente stravaccata che mangia in strada, ai giardinetti, ai semafori, o si tuffa nelle fontane del centro. Una città senza panni stesi, senza centurioni, né “emissioni sonore che si propagano al di fuori dell’abitacolo dei veicoli”, clacson neanche a parlarne, addio braccia fuori dal finestrino sul Lungotevere. Praticamente la città del “Truman Show”. I romani non aspettavano altro. Pronti come sono per natura a condurre un’esistenza silenziosa, laboriosa, organizzata nei minimi dettagli. Mancavano solo le regole.
Archiviato il vecchio codice, il comandante dei vigili urbani Diego Porta e il delegato alla sicurezza Marco Cardilli hanno consegnato alla giunta Raggi la bozza del nuovo “Regolamento” che punta finalmente l’indice verso i veri problemi della città. Per esempio, i cinghiali incustoditi. Sarà vietata la “circolazione di animali” che vagano per la città e rovistano nella spazzatura. Non è chiaro come verranno multati i gabbiani, sempre che i falchi chiamati dalla Soprintendenza non riescano a sterminarli prima. Vedremo i writer che ritinteggiano le scritte sui muri. Nessuno seduto o sdraiato sui “muri di cinta” e dalle parti del centro (avvertire “Vanni”, il bar ritrovo della Rai di piazza Mazzini, che ad agosto aveva messo le sdraio da spiaggia sul marciapiede). Vietato “scuotere, sbattere o spazzolare tappeti prima del sorgere del sole” (finalmente, direte voi). Mai più panni sporchi penzolanti da finestre e balconi. Addio pittoresca fila di canottiere tra i vicoletti di Trastevere. Errano stati messi al bando già nel 1946. Ma ora, con la minaccia di trecento euro di multa per chi ostenta le mutande sul balcone, possiamo stare tranquilli. Il “Regolamento” è un testo formidabile. Andrebbe studiato in dettaglio per come riesce a tradurre in linguaggio normativo lo scarto tra realtà e rappresentazione tipico dell’epoca del grillismo. Per esempio, i vigili urbani non si limiteranno a multare i clienti delle prostitute, vogliono contrastare “la tratta degli esseri umani”, così c’è scritto sul Regolamento, neanche fossimo a un’assemblea dell’Onu. Obbligatorio il nome sul citofono, mentre all’esterno degli immobili privati dovrà essere affisso “ben visibile” il nome e il recapito dell’amministratore. Trasparenza & Onestà. Mancano solo le dichiarazioni dei redditi dei condomini con la foto profilo di Facebook in ascensore. Proibito infine ogni tipo di fuoco d’artificio, dalle “miccette” ai petardi, in “tutto il territorio della città” dal 29 dicembre fino alla mezzanotte del 1 gennaio. Si prevedono già grandi capodanni fuori il raccordo o gemellaggi con quello cinese. Tutti a Piazza Vittorio a tirare i fischi a botto il 28 gennaio per dare il benvenuto all’anno del cane.