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Regione Lombardi

Marianna Rizzini

Imminente il post di candidatura nel Lazio della nemica n° 1 del sindaco di Roma

Questione di giorni, forse di ore. Roberta Lombardi, deputato di M5s e colonna del Movimento nella capitale – la Roberta Lombardi anche considerata il vertice della cosiddetta “corrente anti-Virginia Raggi” – sta per annunciare via web la sua intenzione di candidarsi alla presidenza della Regione Lazio. E sta per farlo, Lombardi, già capo della “resistenza interna” al sindaco nell’ex minidirettorio, proprio nei giorni in cui, in Sicilia, i Cinque stelle vivono giorni turbolenti: ricorsi, “regionarie” contestate, candidatura di Giancarlo Cancelleri sospesa. Così, adesso, nel M5s Lazio si sta riflettendo anche su questo: farle o non farle, le “regionarie”? E volendole fare, come scongiurare gli intoppi tribunalizi, visto quello che è successo prima a Genova e poi a Palermo, con i Cinque stelle bloccati sulla via del voto dai giudici in cui così tanta fede ripongono nella vita politica fuori dal blog di Beppe Grillo? Fatto sta che una candidatura Lombardi verrebbe ora a suggellare indirettamente il commissariamento del sindaco da parte dei vertici del M5s (inteso come composto non soltanto da Grillo e da Casaleggio, ma anche dal candidato premier in pectore Luigi Di Maio, da cui Lombardi ha avuto la benedizione). Ma c’è anche un’altra possibile candidatura che rema mediaticamente contro il sindaco di Roma: Andrea Mazzillo. Già assessore al Bilancio spolpato di ogni responsabilità (fino alla sostituzione con il livornese Gianni Lemmetti) per aver parlato fuori linea, Mazzillo potrebbe spendere il suo nome come uno dei simbolici candidati di paglia contro Luigi Di Maio. Un’ultima mossa, questa, che segue un acrobatico tentativo, da parte dell’ex assessore, di agganciarsi al carro di Lombardi. Ma solo il nome Mazzillo disturba anzichenò la già complicata ripresa estiva in Campidoglio, con gli acquazzoni che si trasformano in emergenza per malagestione e la richiesta di rinvio a giudizio per abuso di ufficio che aleggia sul sindaco Raggi.

 

Resta il fatto che Lombardi, una cinque stelle della primissima ora, si è mossa sottotraccia sul territorio come i Cinque stelle dell’ultima ora non fanno, e che il suo consenso nella regione in cui i grillini hanno conquistato vari comuni, tra cui ovviamente Roma, è ormai consolidato presso quella larga fetta della “base” che nel 2016 aveva mal digerito la candidatura di Virginia Raggi al posto di quella dell’ex candidato sindaco nel 2013 Marcello De Vito. Ed è stata Lombardi (con Paola Taverna), un anno fa, al deflagrare della prima grave crisi in comune, con dimissioni a catena di assessori e vertici delle municipalizzate, a criticare pubblicamente il sindaco (secondo atto a inizio 2017, sul tema stadio della Roma). E così la futuribile ma imminente candidatura Lombardi, in barba al movimento del web, non può che dirsi nata fuori dal web. Dunque solida.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.