Torna la Rinascente
Riapre oggi in Via del Tritone. Peccato quel suk che le sta intorno, pare si chiami Roma
Nel calcio come in altri sport, non sempre l’Italia ha avuto la meglio sulla Spagna, ma in questa città le rivincite avvengono, anche se anni dopo. Nel 2000, la Rinascente cedeva la sua sede storica in via del Corso a Zara e al suo mondo fast-fashion che da La Coruña ha conquistato il mondo. Si era spostato poco più in là, ma tutto era stato visto come una punizione. L’ex Magazzino Bocconi che deve il suo nome a D’Annunzio era finito in uno spazio piccolo e a dir poco insignificante. Oggi, finalmente, il ritorno. “Ma che davero?”, commenta il tassista che ci accompagna fino all’entrata dove tutto è perfetto, comprese le facciate restaurate che dureranno, all’incirca, quanto l’incarico di un assessore al Bilancio. Più che un mall, “è una piazza che apre per sempre”, spiega il presidente Vittorio Radice e a guardarlo bene, nei suoi 14.000 metri quadri per otto piani, nonostante le scale mobili, i vestiti e gli accessori, sembra un monumento e – se vogliamo dirla tutta – per alcuni versi è meglio di alcuni che abbiamo in città (ogni riferimento alla statua di Papa Wojtyla non è puramente casuale).
L’emozione maggiore si prova sulle due terrazze con vista, la delusione si ha una volta usciti fuori. La strada è sempre malmessa, ecco gli autobus, i venditori abusivi di bottigliette a un euro (sostituite, in caso di pioggia, dagli ombrelli a tre che si rompono poco dopo l’uso), i cattivi odori, e girato l’angolo è tutto sporco. Ci riprendiamo a Palazzo delle Esposizioni grazie alla mostra “Mangasia”e a “Digital Life”, la sezione del Romaeuropa Festival dedicata all’arte digitale, molto apprezzata da Anouk Aspisi – nuova responsabile della comunicazione all’Accademia di Santa Cecilia – e da Alessandro Michele, “il mago” creatore di Gucci, che è senza voce. “Viva voce” è invece il ristorante stellato dell’Hotel Gran Meliá, al Gianicolo, dove ogni cosa è al posto giusto e dove i problemi restano al di fuori, anche se lì c’è il Gianicolo.