“Adesso fate le vostre domande” è il titolo del libro di Francesco che fa ammattire alcuni vescovi
“Ma ci rendiamo conto? Si sceglie un titolo che umilia preti, cardinali, fedeli tutti", mormora qualcuno in Vaticano
Camminata post prandiale a Borgo Pio, tra bancarelle oscene che vendono souvenir papali d’ogni genere (rosari, magliette, tazze e spillette) e calendari di preti bellocci. Il vescovo in clergy, pure senza croce pettorale, era un fiume in piena. A voce alta si lagnava dell’ultima fatica letteraria del Santo Padre, il libro “Adesso fate le vostre domande” (Rizzoli) scritto con il dinamico padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica. “Siamo alla presa in giro!”, tuona il vescovo mentre sorregge in una mano la cartelletta nera semivuota e nell’altra le chiavi dell’automobile parcheggiata chissà dove. “Ma ci rendiamo conto? Si sceglie un titolo che umilia preti, cardinali, fedeli tutti. Fate le vostre domande? Ma come? Ai cardinali che da anni scrivono suppliche e lettere al Papa affinché sia fatta da lui chiarezza su questioni grandi, decisive, vitali, non si risponde neanche a mezzo bigliettino. E ora si chiede a non si sa chi di porre domande sulla chiesa e il mondo? Cose da pazzi”. Io mi guardo attorno, la reazione è imbarazzante, anche perché al mio fianco ho un vescovo. Che fare, dunque?, domando. “Nulla, guardare e pregare. Oramai va così, c’è poco da dire”. Gli chiedo se le voci sul toto Papa (ne abbiamo scritto la scorsa settimana) che si rincorrono siano vere: “Sì, ma è una gara a chi brucia il candidato dell’altrui fazione. Bellum omnium contra omnes, scriveva Hobbes. Ecco, questa è la definizione che meglio s’adatta alla chiesa di oggi”. O tempora, o mores.
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