Passeggiare in Vaticano
Il Papa come Gorbaciov
In curia si discute del caso Sarah. “Francesco fa la perestrojka. Ma in Russia finì con i carri armati in piazza”
La mazzata sul povero cardinale Robert Sarah, uno che stava per essere ammazzato dal dittatore comunista guineano se non fosse morto prima quest’ultimo (ecco la Provvidenza) è stata terribile. “Anche perché gliel’ha data il Papa”, dice il vescovo curiale che mi sta davanti al tavolo (l’ultimo in fondo alla sala) dell’Eccellenza. Stavolta optiamo per le linguine alici e pecorino, dopo l’abbondante e poco quaresimale antipasto e prima del dolce. “Le cose stanno così ed è un grande casino”, aggiunge quasi divertito il monsignore stretto nel suo clergy nero. Gli chiedo se, vista la ricorrenza con la Rivoluzione d’Ottobre, si respiri clima di terrore, in Vaticano. “Semmai sembriamo di più in piena perestrojka”, ridacchia. Lustracija?, domando. “Ecco, sì. Il Papa è un po’ come Gorbaciov, che Iddio mi perdoni. Ha intenti buoni e santi, gli hanno detto che è tutto un bordello e che bisogna fare pulizia. Lui ci prova ma alza talmente tanta polvere che restano intossicate pure le anime pie che a tutto pensano meno che a tramare contro di lui. Anzi, i cospiratori patentati se ne stanno bene al coperto, con le loro riverenze e i loro sorrisi. Chi fa caos, con interviste e commenti in dissenso, non trama proprio niente”. E che fa?, chiedo: “Parla, candidamente. In faccia”. Mi interessa però il paragone con la perestrojka e voglio saperne di più. Il vescovo risponde mentre viene servito il sorbetto al limone, buono e leggermente alcolico: “Gorbaciov aveva buone idee, ma quando se n’è andato ha lasciato macerie ovunque, con Eltsin che saltava sui carri armati”.