A Ostia nessuno per Athos
De Luca ci crede, il Pd assai meno. “Renzi? Ha scelto di non venire, ne prendo atto”. Intervista con il candidato Democratico al X municipio
A voler essere maligni, si direbbe che Athos De Luca metta subito le mani avanti. “Alle elezioni nel X municipio il Pd arriva in condizioni molto svantaggiate, penalizzato da quello che è accaduto negli ultimi anni”. E però maligni è difficile esserlo, con un uomo che a settant’anni ha accettato di combattere, da candidato, una battaglia già persa. “No, calma, io ci credo in questa sfida. Il Pd è da qui che deve ripartire, indipendentemente dal risultato finale”.
È il partito però che non sembra crederci molto, a dire il vero.
Non è vero. Se il Pd ha scelto me, significa che vuole rompere col passato e impegnarsi davvero nel rinnovamento.
Nessun big è venuto a Ostia a fare campagna elettorale.
Il 2 novembre verrà il ministro della Cultura Dario Franceschini.
Verrà a inaugurare gli edifici restaurati del Decumano, agli scavi di Ostia antica.
E poi farà anche un evento con me.
Basta, per testimoniare il supporto del Pd?
Ho il supporto di tanti giovani militanti del litorale: ragazzi preparati e coraggiosi. Col loro il Pd può rinascere.
Renzi non si è neppure fatto vedere.
È una scelta del segretario del Partito, che io mi limito a registrare. Renzi ha preferito… come dire?
Evitare di metterci la faccia.
No, ha preferito investire le sue energie nella campagna a livello nazionale.
Ma non sarebbe stata utile, una fermata del treno del Pd a Ostia?
Ma Renzi ha scelto praticamente di non fare tappa neppure in Sicilia, se è per questo. È sotto gli occhi di tutti.
È lei come la valuta, questa mancanza di un impegno diretto del partito nazionale?
Diciamo che non è una notizia, per noi. Così come credo non lo sia per i siciliani. Possiamo solo prendere atto della decisione.
Ha parlato con Renzi? Ha avuto modo di confrontarsi con lui?
No, assolutamente no. Ho avuto altro da fare.
Ovvero?
Una campagna elettorale sul territorio, senza sosta, da organizzare in meno di un mese.
Che obiettivi si pone?
Innanzitutto, quello di coinvolgere quanta più gente possibile. Ogni voto nell’urna, per qualunque dei candidati, è un voto sottratto alla mafia.
I sondaggi pronosticano un’affluenza del 40 per cento.
Io dico che dobbiamo puntare all’80. E se così sarà, potrebbero esserci sorprese anche per chi dà il Pd già per morto.