Ecco chi ha fatto davvero il censimento degli immobili di Roma
Affittopoli: "Operazioni così sono frutto di mesi di lavoro serio e attento", ha scritto la Raggi. Quel lavoro, però, l'ha fatto qualcun altro
Roma. Questa volta si chiama “scroccopoli” e ha vicino un hashtag per essere mediaticamente più affascinante. Virginia Raggi ne va fiera. E’ l’ultima azione del Campidoglio contro i “furbetti” delle case popolari, come quelli ripresi dalle telecamere del comune e poi postati su Facebook, che dichiarano redditi minimi e in casa hanno arredi di lusso. “Operazioni così sono frutto di mesi di lavoro serio e attento”, ha scritto la Raggi. Era la fine del 2015 quando Paolo Tronca metteva ordine nei 130 bancali pieni di fascicoli consegnati al comune dalla società di Alfredo Romeo, responsabile di gestire il patrimonio pubblico di Roma. Da quel lavoro sono emersi numeri e nomi di “affittopoli”, contenuti in una relazione inviata alla corte dei Conti. A lavorare sul dossier c’era Carla Raineri, allora capo dell’anti-corruzione e poi, per qualche mese, capo gabinetto della giunta Raggi.
Che tipo di ricognizione avete fatto?
Abbiamo scandagliato minuziosamente tutto il patrimonio immobiliare di Roma Capitale. Vi erano oltre 350 milioni di euro di canoni non riscossi e la Romeo gestioni aveva intrapreso 1.123 cause con avvocati da loro scelti, ma pagati dal comune, costate ben 1,5 milioni di euro. La maggior parte delle quali assolutamente inutili, poiché il comune aveva gli strumenti per fare lo stesso a costo zero.
Riunione della giunta capitolina. Nella foto Carla Raineri, Virginia Raggi
Avete anche disposto lo sgombero degli immobili occupati senza titolo?
Il prefetto aveva prontamente attivato tutte le procedure per liberare gli immobili occupati senza titolo dichiarandone la decadenza. La polizia municipale è stata inviata a effettuare le verifiche casa per casa al ritmo di 30 al giorno per completare lo screening di tutti gli alloggi Erp di Roma.
Cosa pensa del lavoro della giunta attuale?
Trovo stupefacente che la Raggi si appropri, candidamente, dell’imponente lavoro che è stato svolto da me e dai miei collaboratori su delega dell’allora commissario straordinario.
Quando era capo di gabinetto, il Campidoglio aveva già ripreso in mano il lavoro sugli immobili Erp?
Direi di no. E’ pur vero che ho avuto modo di incontrare la sindaca solo una volta. Avevo accettato l’incarico solo perché ci era stata data assicurazione che avremmo potuto, e dovuto, proseguire nel virtuoso percorso intrapreso con il prefetto Tronca. Così non è stato.