La Cei vista da S. Pietro
E in curia scatta la ola per il card. Bassetti, che non è un progressista e “Bergoglio lo ha messo lì apposta”
“Eccellenza, scusi, ma sul biotestamento non dite niente?”. “Mi pare che la Cei si sia svegliata dal torpore in cui era caduta e il Bassetti potrebbe rivelarsi un’amara sorpresa per quegli oltranzisti del progresso che pure l’hanno votato, in qualche caso anche con tifo sguaiato, lo scorso maggio”. Il vescovo italiano dall’invidiabile silhouette è felice della presa di posizione della Conferenza episcopale sulla legge che regola il fine vita, in particolare “per Nosiglia (l’arcivescovo di Torino, ndr), che si è ricordato di essere ruiniano” e per il muro che nel Consiglio permanente di gennaio sarà alzato contro il governo. Ma perché Bassetti dovrebbe dare dispiaceri ai progressisti?, chiedo. “Primo perché Bassetti non è progressista, secondo perché è un vescovo dalle idee ben chiare su temi come questo e lo stiamo vedendo”. Bagnasco troppo tiepido? “Bagnasco scontava il fatto di essere a fine mandato e di essere stato nominato dalla vecchia guardia, quella alla quale il Santo Padre ha fatto più volte intendere la necessità di cambiare registro. Solo che Bassetti non è la discontinuità. Lo sa che Benedetto XVI aveva intenzione di nominarlo arcivescovo di Firenze, se non fossero intervenuti giochetti dentro la Cei?”. No, non lo sapevo. “Ecco, per dirle della stima universale di cui gode. E che qualche mal di pancia sta già provocando in chi voleva un cambio drastico di linea. Cosa che però il primo a non volere è il Papa stesso”.