"Lombardi ha un problema nello scegliere le persone", ci dice Fucci
Il sindaco di Pomezia, prima incensato e poi espulso dal Movimento, contro la candidata alla Regione Lazio: "O porta sfiga, o non sa selezionare gli uomini di fiducia"
Roma. Giura che non vorrebbe cedere all’autocelebrazione. “Mi pesa un po’ doverlo dire”, garantisce. Ma forse non è gran cosa, quel peso, se alla fine Fabio Fucci la frase fatidica la pronuncia, e pure con una certa malcelata soddisfazione: “Be’ sì, io ve l’avevo detto”. Il sindaco grillino di Pomezia, incensato prima come “amministratore incorruttibile” ed espulso poi dal Movimento per avere a più riprese chiesto a Luigi Di Maio e Davide Casaleggio di rivedere la regola sul limite dei due mandati, ora sorride di fronte alle polemiche che coinvolgono Ivan Della Valle e Roberta Lombardi. “Anche se – ammette – la vicenda l’ho seguita un po’ distrattamente”.
Proviamo a ricapitolare?
“Se ho capito bene, il deputato piemontese era stato scelto dalla candidata governatrice come possibile assessore regionale alle Attività produttive; ma è stato scaricato dopo che si è scoperto della sua furbata sui rimborsi”.
Ha capito bene.
“E però, se non sbaglio, lui era già arrivato alla scadenza del suo secondo mandato. Prima consigliere comunale a Rivoli, vicino Torino, poi eletto alla Camera”.
Esatto. E anche Della Valle, come lei, aveva chiesto di riformare la regola sui due mandati.
“Aspetti. Io le mie rimostranze le ho espresse pubblicamente, lui no”.
Vero. Ma la Lombardi gli aveva offerto un salvacondotto, proprio come aveva fatto la Raggi con lei.
“Be’, nel mio caso, quando mi fu proposto di fare il capo di gabinetto a Roma, ci fu evidentemente un riconoscimento del mio impegno e della mia competenza. Non era certo un tentativo di tacitare il mio dissenso”.
La sostanza non cambia.
“Certo, la vicenda di Della Valle conferma tutta l’ipocrisia che vige nel Movimento. Si parla della politica come servizio a tempo, ma poi non c’è nessun divieto di accumulare incarichi non elettivi. Il che è anche più pericoloso”.
Cioè?
“La ratio del limite dei due mandati è quella di evitare che si creino delle reti di clientele. Ma un sottosegretario, o un dirigente di una partecipata, negli anni può acquisire molto più potere rispetto a quanto può fare un consigliere di circoscrizione o anche un parlamentare. Anche perché molte di quelle cariche sono al riparo dai riflettori dei media”.
La Lombardi ha sbagliato a volere Della Valle?
“Guardi, sulla Lombardi mi limito a osservare che ha fortemente voluto sia Della Valle sia Emanuele Dessì. Uno come assessore, l’altro come coordinatore della campagna elettorale”.
Entrambi travolti da scandali e polemiche.
“Ecco. O la Lombardi porta sfiga, per cui brucia tutti quelli che nomina, o ha un problema nello scegliere gli uomini di fiducia”.
Il 4 marzo è vicino.
“Prevedo un grande caos, dopo le elezioni. E non ho ancora deciso come votare”.
E nel Lazio: chi è il suo candidato preferito?
“E’ facile dire chi non lo è”.
Non voterà per la Lombardi?
“Proprio no”.
Per Zingaretti, allora?
“Bah, andando per esclusione… Ma non mi sbilancio, per ora”.
Poi, a maggio, si vota anche a Pomezia.
“Stiamo preparando la mia lista civica. Avrà sicuramente un richiamo al mio nome, ma nel simbolo sarà chiaro anche il progetto che ho in mente”.