Salottino degli amici
Non c’è serata senza presentazione di libri. E non si capisce com’è che nessuno legge ma tutti scrivono
Inizio a sognare il mare”, da Ostia a Capalbio “mi piace tutto”, scrive su Facebook Barbara Palombelli. Iniziamo a farlo anche noi grazie a Leonardo Colombati che con “Estate” (Mondadori) ci fa pensare al caldo nonostante “certi fasti appartengono a un’altra epoca”. Lo presenta a Lab 174, l’elegante spazio in Prati di Marta Battista dedicato alla creatività.
Il papà Pigi, cool nel suo look hipster, accoglie gli ospiti, da Paolo Mieli alla coppia più chic, Paolo Giaccio e Camilla Baresani, quest’ultima avvolta da un cappotto celeste come la sua iride che anticipa di una settimana il colore scelto dalla Regina Elisabetta per il tailleur sfoggiato alle sfilate londinesi. “Una donna può tutto” – citando il nuovo libro di Ritanna Armeni (Ponte alle Grazie), anche lei presente – ma le donne descritte da Irene Brin ne “Il Mondo” (Atlantide) “lottano per dominare i tempi” – come ricorda l’autrice Flavia Piccinni alla Galleria Nazionale.
E’ un “Mare Nero” quello raccontato dall’artista Massimo Ruiu nelle sue tele/installazioni a “Casa Vuota”, spazio innovativo al Quadraro, ed è un nero che si unisce al rosso – ça va sans dire – al Premio Stendhal a Palazzo Farnese con l’ambasciatore Christian Masset, l’attrice Sonia Bergamasco e l’immancabile champagne. Al Flaminio, a casa della regista Carlotta Cerquetti, “L’ora più buia” è solo un film (splendido) su Churchill, a Monteverde, invece, dalle sceneggiatrici Monica Rametta e Camilla Paternò, “E’ arrivata la felicità” in contemporanea su Rai Uno. Solo a Roma è tutto nero: svastiche in via Fani, chiusure di cinema e un vice-sindaco che non si dimette, figurarsi una consigliera. Che importa: tanto i romani, come scriveva Bernardino Zapponi, sceneggiatore di Fellini e Risi, “sono neutrali come i gatti” e questa è solo “la città delle illusioni”, ”il posto più tranquillo per aspettare la fine”.