Papa Francesco tra parole e omissioni
Il caso della letterina di Benedetto XVI tagliuzzata dal Vaticano e la malafede di certi vaticanisti
Sembra lo vogliano fare apposta: tanto zelanti che finiscono per combinare pasticci, fino al punto da censurare le parole di un Papa, l’emerito Ratzinger. “Ma insomma, ma dove siamo arrivati?”, mi – e si – domanda il cardinale curiale davanti all’ultima news dal Vaticano, con la letterina di complimenti a Francesco da parte del predecessore tagliuzzata sì da evitare la diffusione dell’ultimo paragrafo, ove il vecchio Papa diceva che è spiacente ma che non intende né leggere gli undici libretti sulla teologia bergogliana né scrivere alcunché in merito, visto che ha altro da fare. “Un’operazione maldestra in cui si voleva usare il Santo Padre Benedetto per dare a Francesco una caratura di grande teologo che non ha e che non ha mai neppure cercato, visto che non gli interessa apparire come il maestro sapiente. Sa cos’è”, aggiunge il porporato sorbendo il caffè portatogli dalla pia e sorridente suora alla quale chiedo subito se si senta sfruttata e sottopagata, come da inchiesta dell’Osservatore Romano (la risposta è “no”, ovviamente): qualcuno dovrebbe spiegarmi perché i giornalisti che seguono le questioni di chiesa e che hanno ascoltato la lettura integrale del testo del Papa emerito hanno deliberatamente scelto di tagliarne l’ultima parte. Perché?”. Non lo so, rispondo suggerendogli di porre la domanda a qualche giornalista, a uno competente del settore e non a me. “Glielo dico io cos’è: questa è malafede. Punto e basta”, replica il cardinale ordinando un altro caffè.