Nelle università cattoliche si dice che “Dio è almeno bisessuale”
Trans divino. In Vaticano non funziona niente
Dio è almeno bisessuale o transessuale, Dio è Padre-Madre-Donna-Nero”. Qualcuno penserà che si tratta di vaneggiamenti senili o di bestemmie pronunziate in modo e tono elegante, ma non è così. E’ il contenuto, purissimo, della lectio magistralis che padre Benedito Ferraro ha letto in occasione dell’apertura dell’anno accademico della Pontificia università cattolica di San Paolo del Brasile. “Ma davvero o è un’altra, come si dice… fake news come quella della lettera del Santo Padre Benedetto XVI rielaborata dagli uffizi del Vaticano?”, dice il monsignore mentre gli mostro il testo della “lezione” del sacerdote brasiliano e si gusta un cappuccino dal colore improbabile e della schiuma troppo acquosa. “Vede, siamo in tempi difficili e verrebbe da spendere qualche sana parolaccia, ma siamo in Quaresima ed è meglio evitare. La situazione è quel che è, ora si arriva a definire Dio madre, padre, nero, cinese e chissà cos’altro. Tutto pur di ammiccare al mondo, fare l’occhiolino, rendersi attraenti. Ma così i lontani non si avvicinano e i vicini si stancano e se ne vanno. Bell’affare”. Che fare dunque? “Ah lo chiede a me? Qui si vive alla giornata, oggi ci sei, domani chissà”. Faccio notare all’interlocutore che così è la vita, che non trattasi di peculiarità vaticana: “Sì, ha ragione, ma sa… qua eravamo abituati a certi stili, certi regimi. Ora regna il caos. Dal bar, come può constatare da questo cappuccino, alle stanze papali. Sembra una barca perennemente nella tempesta. Prima o poi inizierà a fare acqua”.