Passeggiare in Vaticano
Scisma tedesco
Cardinali di Germania divisi sull’intercomunione. “Qui si rischia grosso”, dice il vescovo
Nuovi dubbi (dubia) all’ombra del Cupolone. L’arcivescovo mi elenca i firmatari – tedeschi – della Nota che hanno spedito al monsignore Ladaria Ferrer, capo della congregazione per la Dottrina della fede, con cui si oppongono alla scelta della Conferenza episcopale di Germania di autorizzare l’intercomunione tra cattolici e protestanti. “E’ roba grossa”, mi avverte subito spiegandomi che lo scontro in atto tra tedeschi ha raggiunto i due vertici della chiesa d’oltralpe: il numero 1, il cardinale Reinhard Marx, e il delfino del compianto Joachim Meisner, il cardinale Rainer Maria Woelki. “Marx vuole l’intercomunione perché non vuole perdersi neanche un fedele che paga la tassa, Woelki si è redento e dopo la morte di Meisner ha deciso di guidare lui in prima persona la battaglia contro le storture. Meglio tardi che mai”. L’arcivescovo è un po’ ironico, mentre controlla che il ventilatore funzioni: “Parlano tanto di appartamenti lussuosi, ma qui non c’è neanche l’aria condizionata e mi creda, appena sale la temperatura, qui diventa una sauna!”. Crede che questa baruffa sia potenzialmente molto più seria di quella su Amoris laetitia, con i quattro dubbi dei cardinali spediti al Papa e rimasti senza risposta. “Stavolta di mezzo c’è la più potente chiesa d’Europa, che è chiaramente divisa a metà come una mela. Una cosa seria e pericolosissima. Non dico che siamo a rischio scisma, ma i vescovi e il Santo Padre dovranno essere molto bravi a risolvere il conflitto. Altrimenti saranno dolori. Per la chiesa tutta”.