Ragli da copertina
Un tavolino liberty, un cardinale, due Estathé al limone in bric e la nuova baruffa tra chiesa e politica
"Non ho l’abitudine di leggere Famiglia Cristiana", risponde subito il cardinale mentre butto sul tavolino liberty la copertina con il “Vade retro” intimato a Matteo Salvini. Il monsignore fa portare due Estathé al limone nei bric di plastica con cannuccia: “Ma non sapevo esistessero ancora!”, dico entusiasta alla suora che arriva col vassoio. “E’ un ritorno agli anni Ottanta”, aggiungo subito dopo mentre la sorella non dice mezza parola e si limita a sorridere quasi intimorita dall’esuberanza improvvisa provocata da quelle due scatolette bianche. Comunque, la chiesa ce l’ha o no con Salvini? “Ce l’ha con lui quella parte che non vede il problema e quella parte che sul progressismo tout-court ha costruito una propria dottrina parallela, fatta di pietismo e populismo incosciente ante litteram”. Guardi che ora diranno che pure lei è un leghista, faccio notare al cardinale. “Ovviamente no e penso che lo sventolio del Rosario da parte di Salvini sia stata una cosa ripugnante. Ma come si fa a dire che l’Italia non rispetta i diritti umani? Un conto è predicare la sacrosanta accoglienza, altra cosa è non pensare al dopo. La chiesa, e guardi che molti più vescovi di quanto lei possa pensare la vedono allo stesso modo, dovrebbe farsi queste domande. Senza essere per questo accusata di razzismo”. A proposito di vescovi: qualcuno ha già iniziato a togliere Famiglia Cristiana dalle chiese. “Non condivido, anche perché così diventa una guerra anche interna, tra di noi, scandalizzando il fedele. Basterebbe usare la testa, evitando da una parte e dall’altra inutili… come dire… non trovo la parola giusta”. Suggerisco “strilli”. No, mi corregge il cardinale: “Meglio ragli”.