Santità, il restyling!
Il gruppo dei nove cardinali che dovrebbe rivoluzionare la curia sta per essere rivoluzionato lui
Incontro il cardinale al ristorante – “ma non scriva quale, perché ormai sono l’unico cardinale che ci viene”, precisa – è rilassato anche se mangia pochissimo: solo un tris di verdure bollite. Gli chiedo se sia malato, risponde che è questione di calcoli alla cistifellea. “Mi spiace che non potrà dar conto di pranzi pantagruelici come di consueto”, dice ridacchiando. Veniamo al punto. Voglio sapere se è vero che il C9, il gruppo dei nove cardinali che scrivono la riforma della curia, è in procinto di essere rivoluzionato. “Sì”, risponde. E quindi? “Diciamo che un terzo dei componenti non è che si sia distinto per comportamento integerrimo. Uno è in Australia sotto processo per pedofilia, un altro è considerato dai connazionali il responsabile delle coperture degli abusi di preti su minori, un altro ancora è chiacchieratissimo per certi comportamenti non appropriati del suo fidato vescovo ausiliare. Quindi, veda un po’ lei”. Tre cambi su nove, dunque? “Anche di più, il Papa non vuole certo dare in pasto alla pubblica opinione uomini che lui personalmente ha scelto. Finirebbe anch’egli nel tritacarne mediatico. Meglio un restyling quasi completo”. Ma non può contare proprio su nessuno? “Altroché, questa storia del Papa accerchiato è una fake news, come si dice oggi. Guardi l’elenco dei padri sinodali da lui scelti personalmente: il primo della lista è il cardinale Marx, capo della Conferenza episcopale tedesca. Insomma, il Santo Padre avrà contro i vescovi americani ma ha dalla sua parte i tedeschi, altrettanto potenti e danarosi. Che poi è quel che oggi conta”.