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Salvini ma de che. Quel che conta la Lega a Roma

Valerio Valentini

“Il prossimo sindaco? Lo indicherà FdI. La Lega in città non ha nomi spendibili”. Parla Fabio Rampelli

Esce dall’Aula e allarga le braccia, quando gli si fa notare che ormai Montecitorio è un luogo d’ozio. “Sono in profondo imbarazzo, non ve lo nego”. E d’altronde Fabio Rampelli è tra l’altro vicepresidente della Camera. Qualcosa potrebbe anche fare. “Pensavamo che col M5s al governo il Parlamento avrebbe lavorato ventiquattr’ore al giorno. E invece eccoci qua”.

 

Eccoci qua a parlare di Roma, allora, e del prossimo sindaco.

“Prematura, come prospettiva. Ma certo Virginia Raggi potrebbe avere grane giudiziarie da qui a qualche mese”.

 

E a quel punto?

“A quel punto vedremo come reagiranno i grillini. Quale delle loro molte morali adotteranno in caso di condanna in primo grado della loro sindaca, il 10 novembre”.

 

E il candidato sindaco del centrodestra?

“Credo che spetti a Fratelli d’Italia”.

 

Potrebbe essere lei, Rampelli?

“Non viaggiamo troppo in avanti. Ma credo che il nostro partito abbia tutte le carte in regola per rivendicare una candidatura efficace”.

 

E a Matteo Salvini glielo ha detto?

“Non mi sembra che la Lega, qui nella Capitale, abbia grandi nomi da spendere. Al di là del consenso, non c’è una struttura radicata in città”.

 

Sta dicendo che Salvini non ha uomini adatti a presentarsi come potenziali sindaci?

“Dico che di solito, quando ci si trova nelle condizioni in cui è la Lega a Roma, il massimo che si possa pensare di fare è andare a pescare nella società civile”.

 

Sta pensando a qualcuno?

“Se la Raggi cade a novembre, visto che le feste di fine anno non sono lontane, possiamo pensare a Babbo Natale”.

 

Sia meno criptico.

“Ma cosa volete che vi dica? Se ne riparlerà a tempo debito. Ora è prematuro azzardare dei nomi”.

 

Ma insomma voi di Fratelli d’Italia appoggereste un imprenditore esterno al partito?

“Vedremo. Inutile discuterne ora”.

 

Salvini intanto dà la scalata alla destra romana, però.

“Sicuramente cerca di mandare dei messaggi in quel senso. L’altra sera l’ho visto sotto Palazzo Chigi con la maglietta nera e le mostrine sulle spalle che accarezzava i bambini. A Latina ha elogiato esplicitamente il Duce. Ci manca solo che si mostri a petto nudo”.

 

Lo ha già fatto, onorevole. Ha passato buona parte della sua estate, a mostrarsi a petto nudo.

“Ma voi vi riferite alle foto in spiaggia? Ma no, io penso alla battaglia del grano. Voi mi parlate di mare, io vi parlo di vanga”.

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