Scheletri nel pavimento
Ogni volta che in una chiesa di Roma si trova un frammento osseo, le antenne si drizzano all’istante: sarà Emanuela Orlandi? E' un “mistero torbido”, dicono in curia
Chiamo subito il monsignore che incredibilmente risponde al telefono di primo mattino: “Mi spiega la storia degli scheletri sepolti sotto il pavimento della nunziatura italiana a Roma?”. Dall’altro capo del filo s’ode solo un sospiro. Passa qualche secondo e poi arriva la risposta: “Ce n’è ogni giorno una, vedremo come andranno le indagini, ma mi pare un po’ esagerato tirare le conclusioni come ha fatto qualche giornale”. Le conclusioni di cui parla il monsignore sono quelle che subito collegano la presenza di ossa in un locale del Vaticano con il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi.
Ogni volta che in una chiesa di Roma si trova un frammento osseo, le antenne si drizzano all’istante: sarà Emanuela? “Ecco sì. Ci vuole prudenza, ma ne sappiamo troppo poco”. A me interessa però un altro aspetto, e glielo spiego: “Che sia o no la Orlandi lo diranno gli esami scientifici. Ma non è inquietante che sotto il pavimento della nunziatura italiana a Roma ci siano dei cadaveri?”. “E’ capitato però in passato che durante operazioni di restauro fossero ritrovati dei corpi”, ribatte l’augusto interlocutore. Sì, va bene, ma non è che hanno trovato un femore sotto il pavimento d’una chiesa, rispondo. Le probabilità che si tratti di un povero martire dei primi secoli mi sembrano scarse (eufemismo). Qui hanno trovato uno o forse due corpi sotto il pavimento di una bella villa in via Po a Roma, dove non mi risultano trovarsi necropoli. “Lo so, lo so. E’ una vicenda strana, direi torbida, ecco. Ma anche se svelassimo l’arcano, sono certo che i misteri non sarebbero risolti”.