La Santa Sede e il mistero delle ossa
Tra romanzo e suggestione. In curia dicono: “Roma è piena di scheletri, solo i nostri fanno scandalo”
L’attualità s’impone e così la rubrica preparata viene accantonata. Si parla (di nuovo) di ossa. Di quelle trovate qualche settimana fa sotto il pavimento della nunziatura vaticana in Italia. Subito si disse che erano i poveri resti di Emanuela Orlandi, o forse quelli di Mirella Gregori. Infine, siccome di scheletri sembravano essercene due, ecco che quelle ossa erano di entrambe le ragazze misteriosamente sparite all’inizio degli anni Ottanta. E giù con le cospirazioni su chi le avesse sotterrate lì (ovviamente qualche prete, vescovo o cardinale), quando, perché e come. Poi, come hanno scritto ieri i giornali, pare che quei resti siano molto più vecchi, anche se bisognerà attendere tutti gli esami del caso. “Ha visto? Che le dicevo?”, mi dice il monsignore che già qualche tempo fa, appena s’erano diffuse le voci, aveva definito “baraccone” l’intera vicenda. “Sono stati i giornali che incredibilmente hanno subito collegato quel ritrovamento al caso Orlandi. Una cosa che in Vaticano ha fatto strabuzzare gli occhi a più d’una persona, mi creda”, osserva sicuro. Ripeto però la domanda che gli feci allora: “Le sembra normale che sotto il pavimento della nunziatura ci trovino dei cadaveri?”. “No, o forse sì, dipende: Roma è piena di scheletri sotto i palazzi, solo che quando lo trovano in un edificio della Santa Sede è uno scandalo. Lì poi risulta che ci fosse un vecchio cimitero, quindi è tutto possibile”. Nessuno scandalo, dunque? “Ma se è stato il Vaticano il primo a segnalare il ritrovamento degli scheletri!”. E se non si scopre di chi sono le ossa?, chiedo. “Un passo alla volta”, risponde.