Gioco dell'oca vaticano
Rivoluzioni e maquillage, ma quando c’è da lottare si rispolvera il passato. Il gran ritorno di padre Lombardi
"Avevo programmato una cosuccia per questa rubrica non di stringente attualità, ma siccome è un periodo frenetico per la vita della madre chiesa, ecco che devo cambiare i piani. Non li cambio io, per la verità. Ieri mentre addentavo in solitudine un panino con la porchetta e melanzane, al mio Samsung arriva una chiamata da un numero sconosciuto. “Pronto, chi parla?”. “Ah buongiorno sono mons. (…)”. Il monsignore parla molto, l’ha sempre fatto. Gli piace chiacchierare e scherzare, ancor meglio se davanti a un bucatino e a un vinello dei castelli – “il Vangelo lo consente”, commenta davanti ai commensali che notano la sua gioiosa partecipazione ai banchetti. Comunque, vuole dirmi che ci sono notizie importanti sul fronte vaticano. “Ha visto che il Santo Padre ha incaricato il padre Lombardi di guidare le plenarie della riunione di febbraio sugli abusi sessuali da parte del clero? E’ una cosa interessante”. Perché?, gli domando. “Perché è come nel Gioco dell’oca: si corre, si cambia tutto, si rivoluziona, si spiana il terreno e si ricostruisce sopra. Ma alla fine si torna alla casella di partenza. Il settore dei media vaticani non ha trovato pace in questi anni, cambiamenti continui, incidenti rumorosi, brutte storie come sa. E nel momento di crisi peggiore, quando i riflettori del mondo saranno puntati su questo incontro ormai imminente al quale parteciperanno tutti i presidenti delle conferenze episcopali del mondo, il Papa sceglie ‘il vecchio’”, l’ottimo padre Lombardi che fino a due anni fa era suo portavoce. Un giusto riconoscimento che però ci fa anche capire che forse con le rivoluzioni e le riverniciature è meglio, qualche volta, andarci piano”.