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Raggi (forse) ne fa una giusta: il regolamento sulle sponsorizzazioni

Gianluca De Rosa

Autostrade aiuterà sulle buche. E i privati sono invogliati a investire nei restauri anche grazie all’Art Bonus di Renzi

Roma. Dal consolidamento delle Mura Aureliane al restauro delle statue di Ponte Sant’Angelo, per i prossimi tre anni la Giunta Raggi ha stanziato alla Sovrintendenza capitolina quasi 33 milioni di euro. Una somma consistente ma insufficiente a garantire il restauro e la salvaguardia di molte beni. Negli ultimi tempi a dare una mano ci hanno pensato filantropi e imprese che con le loro donazioni hanno permesso il ripristino e la valorizzazione di grandi e piccoli monumenti. Ma il comune cosa fa?

 

Sul sito della Sovrintendenza, come sul menù di un ristorante, è possibile vedere, divisi per tipo – statue, fontane e aree archeologiche – tutti i progetti da finanziare che l’amministrazione “offre” agli aspiranti “Mecenati per Roma”. Con tanto di stima del costo dei lavori. “L’immenso patrimonio di beni archeologici e monumentali di Roma – si legge – ha bisogno del contributo di tutti”. Un contributo reso anche vantaggioso da una norma introdotta dal governo Renzi, il cosidetto Art bonus che concede a imprese e privati che sostengono la cultura con atti di mecenatismo un credito d’imposta del 65 per cento di quanto donato, calcolato sul 5 per mille dei ricavi in caso di aziende e sul 15 per cento del proprio reddito qualora a devolvere sia una persona fisica.

 

E’ anche per recepire l’Art Bonus che recentemente la giunta capitolina ha approvato un nuovo regolamento su sponsorizzazioni, mecenatismo e fund raising. L’obiettivo? Aiutare in ogni modo l’amministrazione a garantire il decoro della città.

 

Anche troppo. Al punto che settimana scorsa un articolo del Messaggero ha suscitato una dura polemica sulla possibilità, introdotta dal regolamento, di utilizzare le sponsorizzazioni non solo per i beni culturali, ma anche per i lavori pubblici, come, ad esempio, quelli sulle strade dissestate. Anche senza regolamento però i privati – e che privati – sulle buche danno già una mano. Infatti, mentre il ministro dei trasporti Danilo Toninelli minaccia la decadenza delle concessioni ad Autostrade per l’Italia, la stessa azienda in partnership con il Campidoglio ha avviato un progetto per formare e poi mandare a riasfaltare il manto stradale (con tanto di strumenti e bitume offerti dalla società) alcuni detenuti di Rebibbia.

 

Accanto al nuovo regolamento, comunque, l’amministrazione ha predisposto un “prontuario del mecenate”.

 

Chiunque volesse spendere, ad esempio, più di un milione per salvare la pavimentazione di piazza del Campidoglio dai danni causati dal passaggio pedonale, o – più modestamente – desiderasse investire 40 mila euro sulla fontana alla Quercia del Tasso, non deve far altro che inviare una mail a [email protected]. A quel punto la palla passa agli uffici che esaminano la proposta. E se l’amministrazione dà il benestare si stipula una convenzione che garantisce al mecenate una conferenza stampa iniziale, un cartello informativo con nome e marchio presso il luogo oggetto della donazione e un evento al termine dell’intervento “con modalità da concordare”.

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