(Foto Pixabay)

Un braccialetto per i detenuti-lavoratori

Alberto Brambilla

Non per controllare i loro movimenti ma per calcolare la paga quotidiana

Trenta detenuti del carcere di Rebibbia faranno lavori utili alla comunità, tipo pulire i parchi e rifare le strade. La sindaca Raggi è contenta, i romani pure. I detenuti, in parte. Per ora non saranno pagati per lavorare. Quindi potrebbero dotarli di un braccialetto elettronico, non per controllare i loro movimenti ma per calcolare la paga quotidiana. Casomai decidessero di retribuirli potranno chiedere gli arretrati.

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  • Alberto Brambilla
  • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.