Full metal Mattarella
I David di Donatello al Quirinale e la prima di “Dumbo” tra Salvini (con Francesca Verdini) e Tim Burton
Normalità Capitali: tre stazioni della metro A chiuse, sul bus 170 due eleganti passeggere salgono con una pecora e un maiale al guinzaglio, alla Balduina sono tornati i cinghiali, la città è sommersa dai rifiuti e l’Ama dalle polemiche. Ha ragione Geppi Cucciari quando, al Quirinale, davanti ai candidati ai David di Donatello, riferendosi anche all’Italia, chiede scusa al presidente Mattarella per tutto quello che sta passando in questo momento. “Lei è un super eroe super partes”, gli grida da grande mattatrice quale è durante una cerimonia che non è mai stata così divertente. Lo chiama “Full metal Sergio”, lui le sorride complimentandosi a suo modo e, alla fine, ci scappa persino una foto insieme.
Tim Burton, in prima fila, è ancora spaesato dall’aver visto, la sera prima, Salvini e Francesca Verdini con i pop corn in mano tra il pubblico del suo “Dumbo”. Non avrà notato, forse, i pantaloni in latex neri di Caterina Balivo o l’abito ghepardato di Virginia Raffale, perché è abituato a ben altri circhi, anche se li detesta, clown compresi. Il suo italiano è migliore di quello usato da Dario Argento in uno speech che fa più paura dei suoi film. Marcello Fonte, protagonista di “Dogman”, conquista tutti quando dice di aver voluto con sé la madre alla serata di gala agli Studios animata dalla presidente “padrona di casa” Piera Detassis, divisa tra la bravura di Jasmine Trinca e l’euforia di Valeria Golino. All’Hotel Eden, al blow dry bar aperto dall’hair stylist Roberto D’Antonio, ci sono tutte, da Sabrina Ferilli – che domenica torna su Canale 5 con “L’Amore Strappato” – a Laura Morante, da Isabella Ferrari a Bianca Berlinguer, nonostante la sua incomprensibile dipendenza da Mauro Corona. D’Antonio, neo ambassador di Dyson Italia, accontenta le clienti più capricciose, di ognuna esalta la bellezza conoscendone vizi e virtù, ma li tiene solo per sé. Anche per questo, il maestro del taglio piace così tanto.