Non solo revival
Nostalgie e friccichi de luna. Bellissimi i Take That all’Auditorium, come Ben Harper
“E’ ’na battaglia persa coi politici corrotti, però ne parli e ridi perché a Roma te ne fotti”.
Quanto è vera la poesia che il cantante Ultimo recita davanti ai 60 mila dell’Olimpico in una serata magica in cui è lui il Primo e duetta anche con Venditti? L’Italia, come questa città, sarà pure un paese per vecchi, ma finalmente è un ventenne ad avere la meglio. Poi, però, arriva l’ossessione estiva del momento (FaceApp) che rovina tutto, scatenando nei più la voglia di vedersi in là negli anni. Chi l’ha detto che da vecchi saremo tutti orrendi e con le rughe? A giudicare gli ottantenni incontrati al Premio Strega, ci vien da pensare il contrario. La chirurgia plastica può far miracoli. Pensate, poi, a Gary Barlow, a Howard Donald e a Mark Owen – quel che resta dei Take That – protagonisti di un concerto sold out alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica per il Roma Summer Fest: sono più belli adesso che trent’anni fa quando iniziarono, Robbie Williams escluso (in tutti i sensi). Lo stesso vale anche per Ben Harper e Diana Krall, star di due serate romane memorabili, come per Rosanna Arquette con cui ceniamo a Trastevere. Da quando si è sposato con il suo Victor, persino Tiziano Ferro ha un volto più luminoso e naturale che mai. Merito – sicuramente – del sole verace dell’Agro Pontino, altro che la California. Splendida la festa blindata sulla spiaggia di Sabaudia, parola dei suoi vicini di villa. Visti i tempi, la monnezza prima o poi ci sommergerà. Sarebbe da andarsene sulla luna, ma per ora, a 50 anni dallo sbarco, la si potrà vedere sabato solo al Museo Maxxi con l’astronauta Luca Parmitano. Camilleri la omaggerà a suo modo (o sarà la luna ad omaggiarlo?), lui che ricordò che bisogna cedere le armi alle donne, “perché hanno qualcosa in più”. Ovviamente, non si riferiva né alla Raggi né all’Appendino, ma questa è un’altra storia.