Americani a Roma
Gli occhiali da sole perenni di Anna Wintour alla sfilata di Fendi e quelli di Bernard Arnault alla Vigna Barberini
Thom Yorke e Karl Lagerfeld, uno “sciamano” della musica e (il ricordo di) un “kaiser” della moda. Sono stati la nostra salvezza, almeno per due sere, in questa città in cui la sindaca ha sempre idee geniali come l’ottenere biglietti di bus e metro riciclando plastica. “Una vera e propria innovazione” dice lei, peccato che a Tokyo e a Pechino si faccia da anni, solo che lì i mezzi pubblici funzionano e non vanno a fuoco, ma soprattutto bastano dieci bottigliette per avere un biglietto e non trenta. L’artista britannico, storico frontman dei Radiohead, infiamma la platea dell’Auditorium Parco della Musica e tra i cinquemila troviamo Edward Norton e Woody Harrelson.
Ci sono anche Matteo Garrone, Michele Placido e Dori Ghezzi. I più rock sono Nico Vascellari e Delfina Delettrez che ritroviamo al Colosseo con Chiara Ferragni e Fedez (in shorts), Susan Sarandon e Catherine-Zeta Jones, Margherita Buy e Luca Guadagnino alla sfilata/omaggio di Fendi per lo stilista che non toglieva mai gli occhiali neri. Lo fa da sempre anche la direttrice di Vogue America, Anna Wintour, che seduta front row applaude ma senza mai esagerare. Non li leva neanche a cena con Bernard Arnault, presidente di LVMH, nella suggestiva Vigna Barberini, tra rose, limoni, melograni, fichi, antipasti di pesce e tortelloni con erbe, ma lei mangia solo granite e annusa fiori. Quelli dello storico fioraio di Monti Parioli, il preferito da Audrey Hepburn, sono i più belli: sono anche alla Galleria Nazionale, all’ingresso della nuova mostra “On Flower Power” con opere che reinterpretano la tradizione e l’iconografia del vaso per la gioia della direttrice Cristiana Collu e non solo. Sul lato est del museo, in un giardino segreto c’è il Wunderbar, che stasera ospita l’aperitivo di Perla Nahum. Non basta guardare, diceva Galileo, ma guardare con occhi che credono in quello che vedono.