(Foto LaPresse)

Sardine per Roma

Marianna Rizzini

“Apartitici ma non apolitici”. Obiettivo un milione di persone in piazza senza “linguaggio d’odio”

Roma. Il conto alla rovescia è cominciato anche a Roma: l’obiettivo è un milione di “sardine” per una piazza “sLegata”, cioè no-Lega (tanto più che la Lega sul Campidoglio ha messo l’occhio, puntando diretta alla prossima elezione del sindaco), al grido di “#romanonabbocca”. Il gruppo Facebook del flash mob, previsto per dicembre, con data ancora incerta tra il 14 e il 21, ha raggiunto in due giorni 65 mila iscrizioni e vorrebbe quasi raddoppiare. La dichiarazione d’intenti, sulla linea delle piazze già viste a Bologna e a Modena, e delle prossime previste a Torino e Napoli, parla di un futuro evento “apartitico ma non apolitico” – e si capisce che i paragoni con il passato, letti sui giornali in questi giorni (con i girotondi e altre le piazze no-B) non calzano al magma di quelli che vogliono ritrovarsi “contro” un nemico, ma “in nome” di qualcuno, ma neanche nel senso della rivolta contro le élite e in vista di una decostruzione populista. Non si parla un linguaggio d’odio (“non sono ammessi commenti che generino odio”, si legge sulla pagina Facebook delle “sardine per Roma”), e le linee-guida per gli iscritti si sono fatte decalogo di presenza che come comune denominatore non deve avere la “posizione lesive” contro persone o gruppi” – “non sono consentiti quindi l’apologia del fascismo, l’omofobia e qualsivoglia comportamento riconducibile a forma di razzismo, come insegna la nostra meravigliosa Costituzione”, è la prima delle frasi-chiave (la seconda è quella che proibisce “la campagna elettorale per qualsiasi partito politico o candidato”, “il linguaggio volgare”, “le offese”, ché sono “benvenute tutte le sardine che vorranno aggregarsi a questa avventura fantastica per contrastare la politica del disprezzo della diversità”).

 

L’amministratore del gruppo risponde al nome di Stephen Ogongo, giornalista quarantacinquenne di origine kenyota e studi alla Pontificia Università Gregoriana, poi fondatore del movimento “Cara Italia” e caporedattore della rivista “Stranieri in Italia” e attivo a Roma anche sul fronte dell’emergenza casa (ha fatto recentemente appello a Virginia Raggi quando la Casa dei Diritti Sociali in via Giolitti ha ricevuto l’ordine di sfratto da Roma Capitale (“questo è uno sfratto ai diritti umani, ai servizi essenziali alla cittadinanza e alla legalità”, ha detto Ogongo). In attesa di definire la data del flashmob e il luogo (c’è chi evoca la simbolica Piazza San Giovanni – simbolica per la sinistra, per il Grillo del grande successo 2013 ma ormai anche per la destra), le “sardine” ottengono la benedizione dell’attore Alessandro Gassmann (che posta una foto con un mare di sardine con il titolo “siate liberi e coraggiosi”). La domanda è: a Roma si vota per il sindaco nel 2021, ma chissà quale potenziale elettorale avrà, la mobilitazione anti-Salvini, per i suoi oppositori.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.