Teatro alla vaccinara
Alla prima dell’Opera di Roma Raggi è vestita da tenda e tutti scappano ben prima della fine
Roma copia Milano, sai che novità. Che ci riesca, poi, figuriamoci. Se Beppe Sala ha voluto un albero di Natale in piazza Duomo tra musica e giochi di luce, da queste parti Virginia Raggi parla con una sua vecchia conoscenza in piazza Venezia. “Spelacchio! Di nuovo qui, che bello! Sei in formissima, hai dato una spuntatina alle foglie?”, dice all’arbusto. “Sei na’ maga o na’ sindaca?” commenta un tassista. “Facce na’ magggìa pe’ davero”. Il bello (?) è che l’albero risponde – “Me so’ preso un anno lontano dalle luci della ribalta, sai, per la fotosintesi” – inscenando così un dialogo raccapricciante compreso (forse) solo da loro due. Lei si dichiara “felice” solo quando va alla prima all’Opera che ha alzato il sipario con “Les vêpres siciliennes” di Verdi. Se alla Scala c’erano la première dame Chiara Bazoli in Armani Privé (l’alta sartoria di Re Giorgio), Liliana Segre e Patty Smith, qui c’erano la sindaca – vestita con una gonna lunga ramage e un top scollatissimo di Silvio Giardina – Di Maio e Baglioni. Giudicate voi. Poi, tutti o quasi (molti sono andati via prima evitando le quattro ore e mezza dell’opera) alla cena in via de’ Cerchi allestita con alcuni costumi e un sipario realizzati da Zeffirelli. Al de Russie, dove tutto è scenografico, a cominciare dall’albero di Acqua di Parma, Jonathan Pryce ci parla de I due papi, il bel film Netflix da lui interpretato con Anthony Hopkins che ricorda che “a Roma non si sa mai cosa succede dopo”. “Save me!” è il grido che facciamo alla festa del Qatar in via Veneto, ma è anche la mostra di Howtan Re nella sua galleria. C’è spazio per un Casinò finto alla caserma Guido Reni, ma il Caffè Greco rischia. Ci salva Marina Cicogna con cui andiamo da Gucci tra cocktail colorati, music dj e Jai, il suo volpino di Pomerania, il più fotografato della serata. Noblesse oblige.