Se fosse New York
Scene da film sulla città che non dorme mai. Qui invece… A Trastevere il fotoreporter che fa palpitare l’antichità
Se a New York, come diceva Simone de Beauvoir, “c’è qualcosa nell’aria che rende il sonno inutile”, qui di aria soporifera ce n’è sin troppa. Ci pensa Antonio Monda a tirarci su, portando alla Casa del Cinema immagini e spezzoni di film sulla Grande Mela, “una città feroce e ingiusta, ma romantica e vitale”. Posti in piedi in sala, ma Dario Argento, Gianni Letta, Paolo Taviani, Dante Ferretti e molti altri non vanno via, curiosi di ascoltare aneddoti su quella città che per l’ex sindaco Ed Koch era “un accumulo di possibili disastri”. Non conosceva bene Roma, altrimenti sai i commenti. Bisogna cercare quello che manca in ciò che non si vede, sostiene il fotoreporter Stefano Cigada, e lui – beato – ci è riuscito con i suoi “Frammenti”, ventuno stampe in mostra al Museo di Roma in Trastevere che raccontano la sua capacità di far “palpitare” le statue antiche. Alla sede Treccani, Nicola Lagioia dialoga con Myss Keta sul significato delle parole. Lui in completo nero e t-shirt bianca dedicata a David Lynch; la cantante misteriosa col “Burqa di Gucci” (citando una sua canzone), con mini short in latex e occhiali da sole. “Il mondo cade a pezzi, lei li schiaccia tutti”, canta dopo aver mandato i saluti a D’Alema e invitato la Raggi a fare un tweet. Il Capodanno cinese arriva in via Condotti mentre in Rai Saverio Costanzo presenta la seconda serie de “L’amica geniale” tratta dai libri della Ferrante. “Se mio figlio fosse Mattia Santori, ci dice, sarei una persona felice”. Gli intellettuali – scrisse Arbasino, splendido 90enne – non sanno se sia più di sinistra mangiare macrobiotico o nutrirsi di confezioni in cellophane prodotte da lavoratori alimentari in lotta. Meglio i deliziosi canapé ideati dallo chef Fabio Ciervo all’Hotel Eden e i cocktail al Giardino Bar allietati dalla sexy e brava violinista HER. Cin Cin!