Roma. Stavolta sembra essere quella buona. Dopo più di 12 anni la Regione Lazio si prepara ad uscire dal commissariamento della sanità. Ieri la Conferenza Stato-Regioni, l’organo che ha il compito di accordare le decisioni tra il governo e gli enti locali, ha dato il suo via libera. “Oggi – diceva uscendo dalla Conferenza un sorridentissimo Zingaretti – è una bella giornata per il Lazio, un grande risultato per il Paese, che vuol dire maggiori cure e un sistema sanitario pubblico che va bene”. Il primo annuncio, in realtà, il governatore lo aveva fatto ormai più di tre anni fa: era dicembre 2017, e, proprio a pochi giorni dalle elezioni, annunciava in una conferenza congiunta con l’allora ministro della Salute in quota Alternativa popolare ed oggi parlamentare dem Beatrice Lorenzin, l’uscita dal commissarimento per il 31 dicembre 2018. Il particolare tempismo fece storcere il naso a molti, sia a destra, sia nel M5s. Soprattutto perché, poi, il 31 dicembre il commissariamento non terminò. Due anni più tardi però sembra che la promessa, seppur in ritardo, sia stata mantenuta. Adesso, perché la sanità sia di nuovo nelle mani della Regione manca solo un decreto di ratifica del Consiglio del ministri che non dovrebbe creare problemi.
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