“Ma il candidato del centrodestra non sarà un leghista”, dicono FdI e FI
La Capitale sembra far gola a tutti i partiti della colazione, e dopo la sconfitta in Emilia Romagna gli alleati non sembrano disposti a darla vinta così in fretta a Salvini
Roma. Sembra far gola a tutti i partiti del centrodestra, la Capitale. Specie in una logica di lancio o rilancio nazionale. E mentre regna una generale prudenza nella coalizione che ha sostenuto (non senza qualche incertezza) Lucia Borgonzoni in Emilia Romagna, la Lega comincia invece già a far circolare i nomi di possibili candidati, dando l’impressione di confidare con qualche sicurezza di poter esprimere la figura che, sostenuta anche da Fratelli d’Italia e Forza Italia, cercherà di sottrarre il Campidoglio a Virginia Raggi. Ma gli alleati non sembrano disposti a darla vinta così in fretta a Salvini e sono convinti che a Roma non tocchi ancora a lui. Alessandro de Feo, dirigente del secondo municipio di Fratelli d’Italia, ci spiega il sentimento generale dentro il suo partito: “Salvini ha espresso in Emilia Romagna una candidata con poco carisma e ne ha personalizzato la campagna elettorale, ciò nonostante l’abbiamo sostenuta. Ha avuto poi da ridire sulla nostra candidata in Puglia e ora vorrebbe indicare il nome per Roma, quando nella coalizione il suo partito è quello meno radicato nella Capitale e con meno esperienza. Sarebbe giusto far scegliere a Fratelli d’Italia. I nostri nomi che sono circolati sono quelli di Fabrizio Ghera, un consigliere regionale, o del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. Ma credo che il vero nome uscirà all’ultimo. Salvini non ha un’idea precisa e pratica di Roma. La vede come una qualsiasi altra città, mentre per noi dovrebbe avere dei poteri speciali e particolari finanziamenti che gli abbiamo chiesto quando era al governo e che ci ha negato. Non escludo che Giorgia Meloni possa volersi candidare di nuovo, ma è chiaro che è interessata più ad una prospettiva nazionale. In più le regionali sono un test dello stato di salute dei partiti e la Lega sta calando, probabilmente perché troppo ‘salvinicentrica’, mentre Fratelli d’Italia è in crescita. Ad ogni modo la scelta verrà fatta in seguito a una riunione dei tre leader che confronteranno i candidati proposti, i loro programmi e la loro credibilità”.
Ma sembra chiaro che la Lega, nel centrodestra, è quella considerata meno titolata ad esprimere la candidatura. Fratelli d’Italia rivendica un radicamento più forte e capillare degli altri partiti, ma Forza Italia è l’unico con esperienza di governo nella Capitale e ha una classe dirigente romana già inserita nelle istituzioni. L’onorevole Annagrazia Calabria ci spiega che “a Roma Forza Italia sta riannodando le fila che negli ultimi tempi si sono un po' perse. Per esempio ora non abbiamo più un gruppo in consiglio comunale, ma rimaniamo un partito che, anche se non ha qui il suo centro maggiore di consenso, è radicato nella Capitale da 25 anni. Di certo noi e Fratelli d’Italia abbiamo una tradizione più lunga rispetto alla Lega”. Confida che “fa un po' sorridere” la fretta della Lega di fare già dei nomi quando “il candidato andrà scelto insieme e bisognerebbe pensare a trovare il modo migliore per liberare la città dalla peggiore amministrazione che abbiamo mai visto. Serve un nome che non sia divisivo, che parli a tutta la società romana che, oggi come oggi, è molto frammentata”. Ma quale sia il nome, per Matteo Salvini non sarà facile imporre ai suoi alleati un candidato della Lega.