Roma. Richieste per garantire un reddito a quasi 150mila lavoratori sospesi dalle loro mansioni e un buco, non puntualmente quantificabile, ma intorno al miliardo nel bilancio capitolino (che ne vale cinque in tutto). Due numeri – quelli delle richieste pervenute in Regione per la cassa integrazione in deroga e quello degli effetti finanziari sui conti del Campidoglio – che fanno capire in concreto cosa significhi per l’economia privata e pubblica di Roma e del Lazio il lockdown, la serrata totale anti-coronavirus. Ieri, Claudio Di Berardino, assessore regionale al Lavoro ha fornito i numeri relativi alla cassa integrazione. Sono 59mila le imprese laziali che hanno chiesto l’attivazione dell’ammortizzatore sociale. Oltre il 91 per cento sono imprese con meno di 5 dipendenti, per 149mila lavoratori interessati. Le prime 31.978 pratiche sono state lavorate e sono state inviate all’Inps . Sono quelle che la Regione può per adesso finanziare attraverso i 144,45 milioni destinati al Lazio sui 3,2 miliardi complessivi. “Nei prossimi giorni arriverà una seconda tranche e potremo andare avanti con le richieste”.
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