Sindaca miracolata?
Prove di scontro Raggi-Pd. Ma la scomparsa della lotta politica in città è un effetto collaterale del virus
C’è un’epoca avanti-Covid e dopo-Covid anche per quanto riguarda la politica romana? E' probabile, ma non soltanto perché la pandemia, a livello nazionale e locale, agisce in modo profondo sul tessuto economico e sociale. Sembra infatti verificarsi, in città, un effetto paradossale: la sindacatura Raggi, arrivata all'inizio del 2020 con tutto il suo carico di errori e problemi irrisolti, tanto che soltanto due mesi fa i pretendenti al Campidoglio si sentivano trasversalmente avvantaggiati nella contesa, appare paradossalmente messa in momentanea sicurezza, con gli altri attori spiazzati, per non dire auto-silenziati. Non per merito del sindaco, ma per eterogenesi dei fini. Chi tace per opportunità politica, infatti, chi per spirito civico, chi per ritrovare l’orientamento di fronte all'impensabile evento che ha fermato il paese: in ogni caso tutti i potenziali concorrenti sono congelati al blocco di partenza. E Raggi si trova, al momento, nell'insperata situazione di una sorta di rilancio per inerzia, nonostante i ritardi nella reazione all'emergenza, i disguidi e la retorica inutile sui presunti “furbetti” trasgressori del confinamento.
L’opposizione di ogni colore deve quindi decidere come agire (il 2021 non è così lontano, al netto dei mesi di risveglio lento dal blocco per virus). E se Carlo Calenda da febbraio non è più in campo in prima persona, e Matteo Salvini e Giorgia Meloni tacciono, vista la situazione, su quella che sembrava essere diventata la prossima arena (Roma), il Pd locale, negli ultimi giorni, si è reso protagonista, da un lato, dell'abbandono telematico dell'aula capitolina da parte dei consiglieri del partito per via della bocciatura di una serie di mozioni da parte della maggioranza m5s (sul tema dell'emergenza), ma dall’altro, dice il segretario Andrea Casu, “ha scelto la strada della responsabilità e dell’ascolto verso la città, come in questi giorni sullo slittamento del bonus affitti e sulle scuole, nella consapevolezza che questa emergenza evidenzia i pregi delle buone amministrazioni e i limiti delle cattive amministrazioni. Abbiamo la responsabilità di metterci al servizio della città, anche se questo non vuol dire essere conniventi sugli errori”. “Continuiamo a fare opposizione, ma siamo disponibili al dialogo sulla gestione dell'emergenza”, dice il capogruppo pd in Comune Giulio Pelonzi, dopo la riconvocazione (anche ieri, sul tema Bilancio e Sport) del tavolo di confronto maggioranza-opposizione, non convocato per settimane nonostante le richieste pd (altro motivo di scontento). “C'è stato un chiarimento”, dice Pelonzi, “ora vediamo se seguiranno i fatti”. Ma tutti sanno – sia nella maggioranza sia nell’opposizione – che i problemi dalla ripartenza anche parziale saranno terreno di scontro della campagna elettorale per il 2021.