Raggi, l'ottimista
Il fermento mediatico della sindaca su una Roma sospesa (e preoccupata) tra fase 2 e fase 3
Si sta come sospesi tra Fase 2 e Fase 3, e a Roma il sindaco pare in fermento (mediatico soprattutto). Scrive su Twitter che in quel di New York è stata esposta una “foto bellissima” della Fontana di Trevi, e che oltreoceano Roma è stata presa a “modello per una mobilità sempre più sostenibile”. E, di mobilità in mobilità, annuncia, non senza grandeur ecologica, un piano d’attacco per estendere le piste ciclabili, visto che i mezzi pubblici non potranno accogliere lo stesso numero di passeggeri: centocinquanta chilometri di nuove piste, di cui però, al momento, soltanto il 20 per cento circa risulta finanziato. In una delibera della giunta del 30 aprile scorso erano stati infatti previsti più di quaranta interventi, ma soltanto sei (circa 24,5 chilometri), sono di “immediata realizzabilità” con risorse stanziate dal Dipartimento Mobilità. Il resto arriverà “in fasi successive”, in base “alle risorse effettivamente disponibili e alle esigenze di mobilità della città, anche sulla base dell’andamento dell'uscita dal lockdown”.
E insomma lunedì 18 riaprono i centri commerciali, si potrà passeggiare (senza fermarsi) sul litorale, si potrà andare distanziati al bar, al ristorante e dal parrucchiere. I problemi ci sono, a partire dagli esercizi commerciali che non riapriranno perché il danno è stato troppo grande fino ai contrasti interni ai municipi governati dai Cinque Stelle (come nel IV, dove la presidente Roberta Della Casa, fedelissima di Raggi, è stata sfiduciata dalla sua maggioranza), per non parlare dell’eterna questione immondizia che, con la ripresa, è destinata a lievitare.
Il sindaco, però, continua a entusiasmarsi sui social (per esempio per le sorti della passerella pedonale che collegherà la metro B Colosseo con la nuova stazione della linea C), anche se il tono baldanzoso non rassicura i cittadini alle prese con incognite epidemiologiche e danni economici. “Ho molta fiducia in voi, continuiamo così”, ha detto Raggi lunedì scorso durante una diretta Facebook, sotto il fuoco delle domande molto concrete dei romani, preoccupati per spostamenti e rischi.
E se durante il lockdown si era messa in testa di pizzicare (i quasi inesistenti) “furbetti” della gita fuoriporta, ora punta agli “zozzoni”: “In questi giorni abbiamo visto una città pulita come non si vedeva da tempo. Ama ha fatto un grande lavoro… Io non posso mettere un vigile dietro a ogni ‘zozzone’, ma noi persone oneste possiamo fare un’alleanza. Quando vedete queste scene, puntate il dito contro queste persone. Chiamate la polizia, ci chiamate e noi interveniamo e li becchiamo”. Il cerchio si chiude? Mica tanto, ma vallo a dire al sindaco (che intanto disegna cuori rossi sulle proprie mascherine, come ha detto durante la sanificazione della basilica di Don Bosco).