Ciao lockdown, si ricomincia
Abbandonata la tuta da reclusi, torna la camicia sbottonata (ma occhio all’azzurro che fa Atac)
Ciao ciao lockdown, al via una nuova fase, resta la paura e per molti la prudenza è poca. Si festeggia a birrette e calici di bianco in piazza Farnese come a San Cosimato, ma le distanze non esistono e non basta la cantilena di una volante (“no assembramenti”) a frenare gli irriducibili ottimisti. Abbandonata la tuta (che qui chiamano “tuDa”) sfoggiata in quarantena persino da Anna Wintour, si torna alla camicia ma, come ricorda agli amici l’avvocata Bianca Berardicurti, vale la regola aurea: mai bianca di giorno (forse, solo a Capalbio, St.Barth e Marrakech) e mai azzurra di sera, perché fa subito autista dell’Atac. La musica e le arti performative sono l’alfabeto da cui ripartire per costruire un nuovo linguaggio al St.Regis dove Claudio Coccoluto ha dato vita a Total Volume, una performance ispirata all’installazione degli artisti Sun Yuan e Peng Yu curata da Galleria Continua con danze di Irma Di Paola nella sala Ritz, la più antica della Capitale. Bisogna continuare a essere “Open” e all’esterno della Galleria Nazionale quella grande scritta “diventa un luogo di vita dove ci si può anche sedere”, spiega la direttrice Cristiana Collu che accoglie i tanti affezionati al museo festeggiandone la riapertura “A distanza ravvicinata”, la nuova mostra nel salone centrale. “Stiamo lavorando per un cinema che faccia parlare di sé e bene”, ricorda Laura Delli Colli annunciando le 9 candidature cadauno ai Nastri d’Argento di “Favolacce” dei gemelli D’Innocenzo e del Pinocchio di Garrone, il film dell’anno (“Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti) e il premio alla carriera (a Toni Servillo). Gran festa, forse, al Maxxi che si prepara a riaprire il ristorante Mediterraneo grazie ad Alessandro Cantagallo, ma poi tutti al Colosseum Music Day con il dj Emanuele Inglese (solo di nome, è romanissimo) a favore della Croce Rossa. #TorneremoaSplendere?