Aria di crisi anche al VII municipio. Il M5s è finito
La presidente Elisa Zitoli ha rassegnato le dimissioni dallo scranno più alto del parlamentino di Cinecittà. E adesso il Pd sembra intezionato a saltare in groppa ai guai che attraversano il grillismo
Roma. La presidente grillina del Consiglio del VII Municipio di Roma, Elisa Zitoli, ha rassegnato ieri le sue dimissioni dallo scranno più alto del parlamentino di Cinecittà. Zitoli ha parlato di “motivi personali”, nello spiegare – senza però troppo precisare – la sua decisione. Adesso questi “motivi personali” rischiano di far aprire una nuova crisi all’interno del Movimento cinque stelle romano. L’ennesima crisi. L’ennesimo crollo di un municipio. L’ultimo caso è di qualche giorno fa, la sfiducia della maggioranza nei confronti della minisindaca del IV municipio, Roberta Della Casa. Sfiducia accompagnata dalle polemiche tra Monica Lozzi, presidente proprio del VII Municipio, e la sindaca Virginia Raggi.
Diventa innegabile il collasso del Movimento in città. E, per quanto possa stupire, il centrosinistra, il Pd in particolare adesso sembra intezionato a saltare in groppa ai guai che attraversano il grillismo un tempo strapotente. Ha detto il consigliere capitolino Giulio Bugarini (Pd): “A un anno dalle elezioni la presidente del Consiglio Elisa Zitoli si è dimessa. E così ha bloccato l’attività istituzionale del municipio”. Un segnale, secondo i democratici, “che sancisce la crisi del M5s anche al VII municipio, dopo gli attacchi di queste settimane tra la presidente Lozzi e Raggi, con Roberta Lombardi nell’ombra e sullo sfondo. “All’amministrazione comunale interessa ormai solo la campagna elettorale sulla pelle dei cittadini romani che continuano a non avere risposte”, hanno scritto i dem. E si può forse, maliziosamente, intuire che in realtà ci sia nel Pd il tentativo di acuire i dissidi interni al mondo finito dei cinque stelle per coltivare la speranza che non sia ricandidata Virginia Raggi.