La senatrice dem potrebbe metter d’accordo tutti, da Leu a Renzi, dai movimenti ambientalisti a quelli dei diritti civili, passando naturalmente per tutto il mondo lgbt
Roma. Questa non ci voleva, per Monica Cirinnà, anche se poi non è detto che la vicenda influisca o danneggi la sua vita politica. Parliamo dell’arresto avvenuto due giorni fa, ai domiciliari, del fratello Claudio, già coinvolto anni fa in un’inchiesta per traffico di carburante e ora finito dentro per usura in un’indagine di camorra sul clan di Michele Senese, Michele ’o pazz, quello che a Roma intratteneva rapporti con Massimo Carminati. “So pochissimo della sua vita travagliata, ho sempre cercato di aiutarlo a mettere sulla giusta via la propria esistenza. La responsabilità penale è personale, così come anche il dolore che provo”, ha scritto su Twitter Monica Cirinnà, assai provata dalla vicenda, tanto da non voler parlare al telefono. “Guardi, magari un’altra volta”, dice.
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