Parte la campagna elettorale. E allora "continua la battaglia per la legalità", dice la sindaca davanti alle ruspe, in un remake di quell'ottobre 2018 in cui, al minimo dei consensi, faceva a gara con Salvini nel mostrare il profilo "law and order"
C’è la lista dei possibili sindaci per Roma, con il centrodestra che tira fuori a un certo punto anche Guido Bertolaso, ma in un bailamme di controproposte e smentite, e con il centrosinistra alle prese con lo scarso entusiasmo pd per l’autocandidatura di Carlo Calenda. E c’è l’autocandidata e sindaco uscente Virginia Raggi, già da tempo in campo, anche se senza l’appoggio che vorrebbe dal suo partito. E mentre centrodestra e centrosinistra predispongono (litigando) la cornice della contesa (primarie o no?), Raggi si porta avanti. Il sindaco ha infatti cominciato da tempo la sua campagna elettorale, fin da quando, sull’orlo del primo lockdown, magnificava gli interventi di manutenzione stradale nei quartieri periferici, apparendo a tratti quasi marziana rispetto alla situazione. Poi, in un crescendo di puntualizzazioni con la Regione Lazio, aveva cercato di recuperare sul fronte della gestione Covid, pur mantenendo un basso profilo sull’idea di tentare il bis.
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