Se c’è una cosa che fa davvero impazzire ristoratori, baristi, attori, registi e proprietari di sale cinematografiche in questi giorni, quella cosa è il trasporto pubblico. “Ma perché noi chiusi e invece i bus e i tram strapieni sì?”. Le risposte ondivaghe su sistemi di aerazione, ricambio d’aria alle fermate e quant’altro che ministri e sottosegretari hanno cercato di fornire in questi giorni non convincono quasi nessuno. E così, il tema dei trasporti si fa sempre più pressante. In molti indicano una soluzione: i 22 mila bus immatricolati in Italia di proprietà degli operatori turistici. Il tesoro con cui arricchire temporaneamente gli insufficienti parchi mezzi delle aziende di trasporto pubblico locale. Anche Regione Lazio e Campidoglio hanno promesso che sarà questa la carta per evitare il sovraffollamento.
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