“Nomi non ne faccio, ci mancherebbe. Ma ci vuole una personalità forte, che sia immediatamente riconoscibile da tutti i cittadini romani e, soprattutto, che abbia reali possibilità di vittoria", dice la ex governatrice
“Roma è una città troppo importante, che è stata molto bistrattata negli ultimi anni. Per questo come candidato sindaco del centrodestra ci vuole una personalità politica autorevole, non un esponente della società civile”. Renata Polverini parla con passione, ma anche da donna con esperienza politica e amministrativa. Dopo aver guidato il sindacato di destra Ugl, è stata presidente della Regione Lazio dal 2010 al 2013. Poi è stata eletta deputata per il Pdl e per Forza Italia, rieletta nel 2018. Spesso su posizioni critiche, da tempo conduce una battaglia per il rinnovamento interno del partito berlusconiano insieme a Mara Carfagna e altri forzisti. Da romana e da ex governatrice, parla della sua città con cognizione di causa. Ne conosce ogni anfratto e conosce i problemi. E mentre la coalizione di centrodestra è orientata alla ricerca di un candidato civico (è Matteo Salvini a spingere per presentare persone della società civile in tutte le grandi città al voto in primavera), lei va un’altra volta in controtendenza. Ristabilendo anche a livello locale il primato della politica. “Di solito si ricorre alla società civile quando la situazione è bloccata dai veti incrociati dei partiti. A qual punto la cosa più facile è guardare altrove. Ti può andare bene, ma anche molto male. Ripeto: ci vuole un politico”, sostiene Polverini.
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