Insorgono l'Anpi, i centri sociali, il Pd, la sinistra a sinistra del Pd, i candidati sindaci, i presidenti di municipio e il quartiere, al grido di "no al cerchiobottismo" e "non equipariamo un bene comune al neofascismo". E Raggi, che voleva piacere a sinistra e al centro cattolico, si trova costretta a ritrattare
“Il confronto e l’ascolto con le realtà sociali sono tutto”. Era il 14 maggio del 2016, Virginia Raggi non era ancora sindaco ma, in campagna elettorale, si faceva fotografare con gli attivisti del Cinema Palazzo, stabile occupato nel quartiere San Lorenzo. “Ringrazio la Prefettura e le forze dell’ordine per le operazioni di sgombero di oggi. A Roma le occupazioni non sono tollerate. Torna la legalità”: è la mattina del 25 novembre del 2020 e Virginia Raggi, sindaco da quattro anni, plaude agli sgomberi simultanei (di cui presumibilmente era stata informata) del Cinema Palazzo e di un altro stabile in Via Taranto, di proprietà dell’Ater, occupato da militanti di Forza Nuova.
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