Coinvolgere Federica Angeli, con cui aveva avuto qualche screzio in passato, consegnandole una generica delega alle periferie, per Virginia Raggi faceva parte di un piano preciso: puntare i riflettori della campagna per la rielezione sugli stessi territori che cinque anni fa le avevano consegnato il Campidoglio: Ostia più del Trionfale, Ponte di Nona invece che Trastevere. Ed è forse per questo che, a pochi mesi dall’appuntamento della tarda primavera, ieri la sindaca ha presentato un progetto accanto alla cronista di Repubblica minacciata dagli Spada, a Tor Bella Monaca. Una serie di idee fumose che vanno dai “corsi di antimafia” alle “scuole di giornalismo di periferia” (che per la Angeli, professoressa di giornalismo anche alla centralissima Luiss, sono il trait d’union tra carriera e identità pubblica). Non focalizzati sulla riqualificazione di aree specifiche della città, ma sulla possibilità di utilizzare le periferie per quello che sono: un’ottimo argomento di conversazione strumentale per i mesi a venire. Sotto al nome “il lavoro nobilita”, di fatti, si prevede che a chi voglia far nascere una nuova attività nelle zone considerate a rischio venga concesso un canone nullo per 24 mesi. Senza particolari vincoli nell’individuazione di quali sarebbero queste zone a rischio.
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