Bilanci non approvati, amministratori che vanno via sbattendo la porta, continui cambi di indirizzo politico e gestionale. I casi Atac, Ama, Roma Metropolitane e Multiservizi
Bilanci non approvati, amministratori che vanno via sbattendo la porta, continui cambi di indirizzo politico e gestionale. Tra le cose più criticate a Virginia Raggi c’è senza dubbio la gestione delle partecipate capitoline. A quasi cinque anni dall’inizio del mandato grillino a palazzo Senatorio, sindacati e opposizioni bocciano senza appello l’operato della giunta capitolina: sarà questo uno degli argomenti della manifestazione promossa lunedì sotto al Campidoglio, mentre in aula Giulio Cesare si discuterà l’ultimo bilancio previsionale dell’era Raggi. “Credo che il principale errore di Virginia Raggi sia stato quello di non riuscire a scegliere chiaramente verso quale direzione condurre le partecipate”, dice Giulio Pelonzi, capogruppo del Pd in Campidoglio. “Sia in giunta, sia in Assemblea – prosegue – sul tema delle partecipate ci sono state spesso opinioni divergenti tra chi voleva avviare una fase di chiusura e dismissione e chi invece sosteneva la strada del risanamento tenendo le aziende pubbliche”.
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