Ci sono anche i fondi per la “Rivoluzione Tiburtina”. L’Assemblea capitolina ha approvato martedì l’ultimo maxi emendamento a bilancio previsionale dell’era Raggi (la prima almeno). Alla fine, dopo un lungo braccio di ferro e critiche durissime arrivate anche dai consiglieri di maggioranza, con un maxiemendamento sono stati aggiunti 15 milioni per la spesa corrente, 5 per coprire quei tagli al sociale che hanno portato sindacati e opposizioni a protestare per due giornate sotto palazzo Senatorio. Nel bilancio però ci sono anche gli investimenti. Per la precisione, 457 milioni in tre anni (2021-2023). Ci sono i fondi per i nuovi treni delle metro A e B e quelli inviati dal Mit per la promessa elettorale del 2016: la funivia Battistini-Casalotti. Ci sono soprattutto, circa 60 milioni per le infrastrutture, 24 per completare strade e opere in quello che sarà il futuro polo direzionale di Tiburtina-Pietralata. Una rivoluzione promessa ed evocata da anni, ma che stenta a rendersi visibile ai romani.
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