L'ex ministro dell'Economia immaginato come "arma" anche in vista di un secondo turno contro le destre, in nome dei buoni rapporti con Conte. Condizione sine qua non per farsi votare dai Cinque Stelle (che intanto su Rousseau sono chiamati a votare su Raggi)
E’ il giorno in cui Mario Draghi parla in Senato. E Virginia Raggi, che su Draghi ha per tempo mostrato di volersi collocare lungo una linea aperturista, mentre Draghi pronuncia il suo discorso chiede che gli attivisti del Movimento Cinque stelle giudichino su Rousseau la propria ricandidatura a Roma: “Basta ambiguità e giochi di palazzo. Credo che, a poco più di tre mesi dal voto, sia un atto dovuto soprattutto nei confronti dei cittadini: siamo tutti ormai stanchi dei giochetti da vecchia politica”. E che i mesi siano davvero soltanto tre o che le elezioni vengano posticipate per ragioni legate al Covid, è chiaro ormai anche al centrosinistra, finora presente a intermittenza sulla scena pre-elettorale capitolina, che non c’è più tempo da perdere. Tanto più che il nuovo governo, con il cambio al Mef, ha lasciato in qualche modo “libero” colui che il Pd vorrebbe candidare: Roberto Gualtieri, ex ministro dell’Economia e vincitore del collegio Roma 1 alle suppletive del 2020.
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